25, Novembre, 2024

Serristori, i Cobas rincarano la dose: “Ecco i numeri che la Asl occulta”. Ma è ancora polemica con la sindaca

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Un lungo elenco di attività tagliate nonostante i numeri registrati nel 2015: così i Cobas dimostrano che l’Ospedale Serristori è al centro di una politica che punta soltanto al suo smantellamento. “Ma la sindaca si mostra solo confusa e incerta sul da farsi”, accusano

È una relazione lunga e dettagliata, quella che i Cobas hanno presentato mercoledì sera alla commissione consiliare di Figline e Incisa. E che oggi rendono pubblica: "Perché questi sono i dati reali sull’entità dei tagli e sulle attività svolte con impegno e abnegazione dagli operatori sanitari: dati che l’azienda occulta", spiegano i rappresentanti dei lavoratori. 

"Intanto non funziona la rete dei servizi sul Serristori: mancano farmacisti e si chiude la farmacia interna con disagi incalcolabili ai cittadini. E quest'anno le chiusure estive non riguardano più solo le sale operatorie e la week surgery, ma una costellazione importante di servizi specialistici: ad agosto chiuse le attività di sala operatoria che si attiveranno soltanto per le urgenze e non più su gli interventi programmati; chiuse le attività di day service, di endoscopia e di pediatria".

Una follia, secondo i Cobas, a fronte degli importanti risultati raggiunti: "La farmacia ha servito oltre 6 mila richieste; nel 2015 il day service ha effettuato più di 1897 prestazioni mentre nei primi sei mesi di quest'anno ha già effettuato 2190 prestazioni; l’endoscopia nel solo 2015 ha effettuato 1230 interventi, nel 2016 siamo già a 811. La pediatria, contrariamente a quanto dichiarato dall’Azienda, nel 2015 ha effettuato 327 visite pediatriche, 1305 accessi dal pronto soccorso, 90 dal day service, 376 visite allergologiche prick test oltre 230 visite anche renali e addominali, 75 visite neonatali e più di 500 attività infermieristiche; nel primo semestre del 2016 gli accessi dal pronto soccorso in pediatria sono già 902". 

E poi c'è il pronto soccorso che, "nonostante il blocco aziendale attivato tramite il 118 e la sistematica distruzione della chirurgia d’urgenza", nei soli primi sei mesi del 2016 ha registrato oltre 8mila accessi. "Tutto questo in un contesto – aggiungono i Cobas – di forte diminuzione di personale medico, infermieristico, oss, tecnici di laboratorio e radiologia. Dei tre cardiologi, uno solo è in presenza dalle 8 alle 15, affiancato tre giorni a settimana da un cardiologo dell’Ospedale di Borgo San Lorenzo. Di quattro medici internisti non più in servizio, l’azienda ne assume solo uno. Dei due farmacisti che c’erano ne riamane solo uno in attività divisa con Ponte a Niccheri. In partenza tecnici di laboratori per pensione e radiologia per esubero". 

"A fronte di tutto questo – fanno notare i Cobas – si assiste ad un aumento dei carichi assistenziali nelle linee geriatrico/mediche a cui sembra assegnato il destino del Serristori, con buona pace dei patti territoriali divenuti per colpa dei firmatari carta straccia. Inquietante è il fatto che la Casa di cura Frate Sole beneficiaria del restyling operato ai danni dell’ospedale Serristori realizzi profitti su attività che svolgeva prima il nostro ospedale". 

Questo il quadro presentato dai rappresentanti dei Cobas, Andrea Calò e Domenico Mangiola, ascoltati mercoledì sera in commissione. Mentre resta alta la polemica nei confronti della sindaca Giulia Mugnai: "Abbiamo avuto l’impressione di avere di fronte una dilettante allo sbaraglio, confusa e incerta: dimentica di essere l’autorità sanitaria di riferimento oltre che un importante organo di governo, di controllo e di indirizzo e programmazione delle attività sanitarie sul proprio territorio. Dalla Sindaca ci saremmo aspettati una forte e autorevole presa di posizione che non è avvenuta, e la pretesa di scuse formali da parte dell’Azienda alla popolazione e alle istituzioni. Sul Pd locale (che sostiene la maggioranza nel Comune Figline Incisa) e regionale (che sostiene la controriforma di Rossi) pesa la grande responsabilità di quanto sta avvenendo".
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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