Ieri l’incontro dei sindaci con l’assessore regionale Saccardi, che ha assicurato che non ci saranno cambiamenti alla pediatria. “È la vittoria del territorio, delle persone, delle associazioni che ci hanno sostenuto”, commentano i Cobas. “Il 29 aprile sarà un’assemblea pubblica in piazza, per tutti”
Festeggiano, i Cobas e le associazioni che avevano sollevato il 'caso' della pediatria. Ieri, infatti, l'assessore regionale alla sanità, Stefania Saccardi, ha incontrato i sindaci del Valdarno fiorentino e ha assicurato che non ci saranno modifiche: scongiurata, insomma, l'ipotesi che la pediatria e il pronto soccorso pediatrico potessero essere spostati dal Serristori agli ambulatori territoriali.
"La determinazione dei delegati Rsu Cobas, il Comitato Salvare il Serristori, il Calcit, Mcl Fanin, Acli Uniarno e le tantissime presenze e attestazioni di vicinanza da parte della popolazione valdarnese – scrivono in una nota – hanno obbligato l’Assessore regionale alla Salute a stoppare il progetto di modifica dell’attuale assetto organizzativo della pediatria all’interno dell’Ospedale Serristori, voluto dalla Direzione generale della Asl Toscana Centro e il cui obiettivo principale era, a partire dal 1 maggio, la chiusura del pronto soccorso pediatrico".
I ringraziamenti vanno "alle donne, alle famiglie, ai lavoratori intervenuti in assemblea": per i Cobas l'obiettivo è raggiunto, "il Pronto Soccorso pediatrico potrà continuare a svolgere l’importante funzione di presa in carico dei piccoli pazienti e rispondere alle necessità di cura espresse dalla popolazione, in integrazione con la pediatria territoriale". Anche se resta "molto precaria la condizione attuale dell’Ospedale quale presidio per acuti in grado di rispondere alle urgenze e ai bisogni sanitari della popolazione".
"Sconfitta è stata l’arroganza e l’assenza di trasparenza da parte dell’azienda nonché i tentativi maldestri di intimorire e perseguitare tutti coloro che hanno smascherato in tempo utile l’operazione di smantellamento della pediatria", sottolineano i Cobas. "La partecipazione delle donne e dei lavoratori ha obbligato anche i Sindaci del Valdarno fiorentino, sottoscrittori del patto territoriale del 2013, a riappropriarsi della funzione di governo, controllo e programmazione sanitaria".
Ora i Cobas chiedono alla Regione Toscana, alla Direzione denerale dell’azienda e ai tre Sindaci di "assicurare l’arrivo del secondo Pediatra e di garantire il servizio sulle 12h, mentre rimandiamo al mittente le velate accuse sulla mancata appropriatezza delle prestazioni erogate e del regolare pagamento del ticket essendo queste sotto controllo della Direzione dipartimentale e sanitaria". E tra le richieste, "l’adeguamento del personale medico, infermieristico, OSS e tecnico sanitario rispetto alla mole di lavoro svolta sottorganico, e la riapertura dei posti letto di chirurgia soppressi".
Ma la manifestazione del 29 aprile si farà comunque, annunciano i Cobas: "Nel prendere atto con soddisfazione del dietrofront dell’Aziende sanitaria, confermiamo sia l’incontro con i Sindaci del Valdarno fiorentino previsto per il 27 aprile per discutere della Pediatria e del mancato rispetto dei patti territoriali; sia la manifestazione pubblica indetta per sabato 29 aprile alle 10 in piazza Marsilio Ficino, trasformandola in un momento assembleare tra la cittadinanza, i promotori dell’iniziativa e tutte le associazioni e realtà politiche presenti nella società civile e istituzionale che difendono l’Ospedale Serristori. Invitiamo tutta la cittadinanza a non abbassare il livello di attenzione partecipando in massa all’iniziativa".