Ieri il confronto fra l’assessore regionale ai trasporti Ceccarelli e i Comitati dei pendolari di tutta la Toscana. La situazione valdarnese resta una fra le più critiche: è stata presa la decisione di scrivere al Ministro alle infrastrutture. Il portavoce dei pendolari valdarnesi Da Re commenta l’esito dell’incontro
La Regione ed i Comitati pendolari della Toscana hanno deciso di richiedere insieme al Governo di intervenire su una situazione ritenuta ormai non più tollerabile, relativamente alle interferenze tra treni veloci e regionali. Nell'incontro tra l'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli e i rappresentanti dei Comitati pendolari, infatti, è stata presa la decisone di scrivere al Ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli una lettera per chiedere a breve un incontro dove discutere dei disagi causati al traffico regionale lungo la linea Direttissima.
"Con i comitati dei pendolari – spiega Ceccarelli – abbiamo condiviso la necessità di chiedere un incontro al Ministro per porre direttamente alla sua attenzione la situazione, ormai divenuta insostenibile, delle interferenze tra traffico Av e traffico regionale, peggiorata dall'affollamento dei treni Av lunga la linea Direttissima, con conseguenti disagi quotidiani per il servizio regionale. Da due anni stiamo combattendo una battaglia con i gestori del servizio, con l'Autorità per la regolazione dei Trasporti e con il Ministero stesso per ottenere maggior rispetto dei diritti dei pendolari che, anche grazie all'impegno della Regione, affollano i nostri treni".
Ceccarelli ha ricordato l'impegno della Regione sul fronte dei trasporti su ferro, per migliorare il servizio e far crescere l'utenza. "Ai pendolari abbiamo presentato i contenuti del nuovo contratto di servizio che stiamo chiudendo con Trenitalia, grazie al quale avremo il rinnovo completo del parco treni e fisseremo nuove regole a tutela dei diritti di chi sceglie il trasporto regionale. A parole tutti sembrano darci ragione, ma in pratica, ad ogni cambio orario vengono inseriti nuovi treni Av, su una linea già palesemente satura. Così è accaduto a giugno, vanificando i buoni risultati ottenuti nei primi mesi del 2019. In barba ai diritti dei pendolari, l'unico interesse che viene tutelato sembra essere quello della concorrenza tra i due gestori dell'alta velocità", attacca l'assessore regionale ai trasporti.
E all'indomani dell'incontro anche il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima propone il suo commento sull'esito. "A conclusione della riunione – conferma Da Re – è stato proposto che la Regione chieda un incontro al ministro ai trasporti Toninelli, per far presente la situazione della Direttissima e i disagi dei pendolari dovuti ai treni ad Alta Velocità sempre più numerosi. All'incontro insieme alla Regione parteciperebbero anche delegazioni dei comitati pendolari e delle associazioni dei consumatori".
Ma il portavoce Maurizio Da Re mette in luce anche alcuni punti critici: "Ho chiesto ai dirigenti regionali e a Ceccarelli il ripristino di orari e tempi di percorrenza precedenti al 9 giugno per i treni 6604, 11984, 2311, 11803, 11805, ma hanno risposto che dipende da RFI. Ho chiesto più trasparenza e pubblicità dei dati sulla puntualità e quindi sui ritardi dei treni più affollati, con monitoraggio anche a Firenze Campo di Marte, e hanno risposto di averlo già previsto nel nuovo contratto. Sarà invece valutata la possibilità di alzare l'indice mensile dell'affidabilità, attualmente al 96,5, vista l'assenza di rilascio bonus da almeno 10 anni".
E mentre restano aperte altre criticità, come quelle della linea Firenze-Roma, o della Firenze-Foligno, per le quali servirebbe un accordo con le altre regioni, Da Re ha chiesto anche di pensare alla "introduzione dell'Indice di Interferenza, con relativa previsione e calcolo del 'Bonus interferenza', con verifica e conteggio delle interferenze e delle deviazioni sulla linea lenta" e uno "slittamento della firma del nuovo contratto di servizio al 2020, a scadenza naturale dell contratto vigente, dopo l'avvio del nuovo orario invernale di dicembre 2019, così da verificare l'attuazione di eventuali impegni e interventi favorevoli ai pendolari. Su questo punto – conclude Da Re – la risposta è stata negativa, con la firma del nuovo contratto prevista per settembre ottobre, per non perdere gli investimenti di Trenitalia per nuovi treni Rock e Pop nei 15 anni di nuovo contratto".