Si chiude un altro anno senza che il Registro dei tumori sia stato attivato in Valdarno: e questo nonostante gli impegni assunti, nonostante le iniziative dei consigli comunali, nonostante l’interesse di tanti valdarnesi. Interrogazione consiliare di Camiciottoli: “Servono azioni forti, anche di protesta”
Finirà nel bagaglio dei desideri del 2016, il Registro dei tumori del Valdarno. Perché la chisura di quest'anno non ha ancora portato la novità più attesa: la sua attivazione concreta. A marzo l'avvio del percorso tecnico per installare i software necessari alla memorizzazione e all'incrocio del flusso dei dati sanitari aveva dato buone speranze, ma il percorso evidentemente è molto più lungo del previsto.
In mezzo c'è stata la complessa riforma del sistema sanitario regionale, d'estate; la raccolta firme di iniziativa popolare per bloccarla; e alla vigilia di Natale la Regione ha approvato una nuova riforma. Alle prese con queste profonde trasformazioni, il sistema sanitario toscano sembra aver dimenticato quel forte grido d'allarme che dal Valdarno si era levato praticamente all'unisono.
Medici, pazienti, cittadini, associazioni e anche tanti politici e rappresentanti istituzionali avevano sposato quella richiesta di istituire un Registro dei tumori che potesse tenere traccia dei nuovi casi, classificarli, mappare il Valdarno in base alle insorgente di questa terribile patologia. Già dal 2013, anche Valdarnopost si era unita alla battaglia per la sua istituzione, promuovendo anche una raccolta firme.
Di anni ne sono passati almeno due e mezzo, da quel momento. I Consigli comunali del Valdarno si sono espressi praticamente all'unanimità, chiedendo con mozioni e ordini del giorno l'istituzione del Registro. Il percorso di approntamento degli strumenti tecnici necessari era iniziato, con il coinvolgimento di Ispo, l'istituto per lo studio e per la prevenzione oncologica, e Estar, l'ente di supporto tecnico amministrativo. Poi nessuna notizia.
A più riprese si è tornati a chiedere notizie. L'ultima richiesta in ordine di tempo è quella presentata in Consiglio comunale a Montevarchi da Fabio Camiciottoli, capogruppo dei Democratici e Progressisti: "Oggi sembra rimasto tutto fermo a un programma di indubbio valore, un impegno su carta: perché non si vedono progetti concreti degni di nota", si legge nel testo. "Per questo chiedo al sindaco di conoscere lo stato di avanzamento del registro dei rumori e, se non ci sono sviluppi, quali azioni politiche e amministrative intenda attuare: credo sia il caso di avviare, nei confronti del presidente Rossi, dell'assessore alla salute Saccardi, e dei vertici della Asl8, azioni forti di sensibilizzazione e all'occorrenza anche di protesta, per dare un impulso decisivo all'iter".