21, Novembre, 2024

Oche egiziane, sono solo 4 ma al centro di una delibera regionale. Grazzini, WWF: “Adesso non sono certo un problema”

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Sono soltanto 4, due adulti e due cuccioli, soltanto 4 ma potrebbero, secondo alcuni, dare fastidio rompendo l’equilibrio faunistico dell’area e per questo essere spostate. Parliamo delle oche del Nilo o egiziane arrivate nel tratto dell’Arno che scorre a San Giovanni nell’aprile scorso. La Regione Toscana, infatti,  in merito ha pubblicato una delibera nella quale viene rilevato che per “fronteggiare l’espansione della specie è stato richiesto il parere di ISPRA per l’attivazione di interventi di controllo/eradicazione della specie sul territorio provinciale fiorentino e, qualora se ne manifestasse la necessità a causa di spostamenti temporanei dei nuclei esistenti, anche sul restante territorio regionale”, e che Ispra si è pronunciata favorevolmente “all’attivazione di interventi di controllo sulla specie Oca egiziana (Alopochen aegyptiaca), nel quale l’Istituto condivide l’opportunità di intervenire urgentemente a rimuovere gli esemplari segnalati”.

La Regione nella delibera scrive ancora: “Ritenuto pertanto opportuno, anche in considerazione della recente colonizzazione della specie Oca egiziana e della sua contenuta presenza numerica sul territorio, intervenire, seguendo le metodiche previste dal citato parere ISPRA, con appositi decreti autorizzativi del Settore competente della Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale nei casi segnalati di presenza per assicurare una azione efficace di rimozione nei confronti degli esemplari”.

La Regione Toscana, quindi, delibera: “Di approvare la strategia regionale di gestione (monitoraggio, controllo ed eradicazione) delle specie aliene invasive presenti sul territorio regionale, Procione (Procyon lotor), Scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis), Ibis sacro (Threskiornis aethiopicus), e Oca egiziana (Alopochen aegyptiaca), basata sulle disposizioni e sui Piani Nazionali di Gestione prodotti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dall’ISPRA ed in particolare” e di “intervenire, seguendo le metodiche previste dal citato parere ISPRA, con appositi decreti autorizzativi per la specie Oca egiziana (Alopochen aegyptiaca) del Settore competente della Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale nei casi segnalati di presenza per assicurare una azione efficace di rimozione nei confronti degli esemplari”. La Regione ha anche approvato, per le azioni di controllo, monitoraggio ed eradicazione delle specie aliene invasive, la copertura finanziaria per tre anni di 900.000 euro.

Visto che in tutta la provincia di Arezzo le oche del Nilo o egiziane sono soltanto 4, quelle cioè che si trovano a San Giovanni, di cui 2 piccoli nati a maggio, abbiamo interpellato Giorgio Grazzini, responsabile della vigilanza del WWf della provincia aretina. Grazzini spiega prima di tutto che è ” una specie Subsahariana e del Nilo. Agli inizi dell’800 sono state importate in Inghilterra, dove esistono alcune migliaia di esemplari, nel nord Europa, e negli Stati Uniti, in Florida e Texas. In tutta la provincia di Arezzo ci sono soltanto 4 esemplari”.

“Nella delibera della Regione Toscana si parla di controllo e eradicazione della specie. L’oca egiziana si diffonde velocemente, e potrebbe creare squilibri sulla fauna autoctona ma non certo 4 esemplari. Il problema potrebbe verificarsi se il numero aumentasse molto. Se in qualche anno da 4 diventassero 40 o 100 allora la situazione cambierebbe”. Ma in questo momento, insomma, 4 oche egiziane non costituiscono nessun tipo di danno per l’ambiente e la fauna presente intorno all’Arno a San Giovanni.

“La delibera – continua e conclude  Giorgio Grazzini – dà mandato alla polizia provinciale di controllare ed eventualmente agire, ovverosia con la cattura degli esemplari e il loro spostamento dal territorio”.

Il problema, dunque, non dovrebbe sussistere, visto il numero esiguo delle oche, e questo è l’auspicio di molti. Le 4 oche egiziane sono diventate un’attrazione per tutti coloro che frequentano l’area intorno all’Arno di San Giovanni, un territorio che hanno scelto per vivere: i loro colori sgargianti e il loro piumaggio variopinto uniti al portamento regale e a una bellezza straordinaria rallegrano la zona e non arrecano danni a niente e a nessuno. 

 

 

 

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