Il Comitato autonomo per la lotta contro i tumori del Valdarno fiorentino scrive al direttore generale della Asl Toscana centro e per conoscenza al sindaco di Figline Incisa, all’assessore regionale al diritto alla salute e al presidente della conferenza dei sindaci di zona
Sulle vicende del Serristori interviene il Calcit del Valdarnbo fiorentino che, con una lettera al direttore generale della Asl Toscana centro, chiede il ripristino completo delle attività al DH Oncologico del Serristori oltre al rientro degli anestesisti in forza al presidio.
Il Comitato autonomo per la lotta contro i tumori del Valdarno fiorentino nella lettera, inviata anche per conoscenza al sindaco di Figline Incisa, all'assessore regionale al diritto alla salute e al presidente della conferenza dei sindaci di zona, motiva la richiesta:
"Vista la situazione creatasi all’ OSMA con la presa in carico dei soggetti contagiati dal virus Covid-19; viste le numerose lamentele dei pazienti oncologici in carico al DHO del “ Serristori” causate dal disagio derivante dal loro spostamento per le terapie all’OSMA; vista la crescente preoccupazione di questi pazienti in merito ad un possibile contagio che aggraverebbe la loro già compromessa situazione sanitaria; visto, inoltre, il generale rallentamento della diffusione del virus con il conseguente minor utilizzo della terapia intensiva e, quindi, con ridotto impiego degli anestesisti".
Il Calcit conclude: "Come associazione abbiamo sempre collaborato a trovare soluzioni per supportare le esigenze dei pazienti oncologici, sobbarcandoci anche il costo economico delle stesse e continueremo a farlo, ma in questo momento non possiamo esimerci da fare da portavoce delle lamentele, per alcuni giunte al limite della sopportazione, fidando nell’accoglimento delle richieste di cui sopra prima che la situazione degeneri in azioni clamorose di protesta".
Sulla pagina Facebook del Calcit Valdarnono Fiorentino, poi, è stata inaugurata la campagna #NonAbbandonateIlSerristori. "L'iniziativa è nata dalla volontà di raccogliere le testimonianze dei malati oncologici ed ematologici (e non solo) che si sottoponevano alle cure presso l'ospedale Serristori di Figline e adesso sono costretti a recarsi a Ponte a Niccheri e al San Giovanni di Dio a Torregalli. Questa vuole essere un'occasione per non spengere i riflettori sulla delicata situazione che sta attraversando l'Ospedale Serristori".