Pendolaria 2017, il rapporto annuale di Legambiente sui trasporti ferroviari, è stato presentato a Roma alla presenza anche dell’assessore Ceccarelli per la regione Toscana, una delle regioni risultate tra le più virtuose. Ma sulla linea Arezzo-Firenze si sottolineano ancora le criticità legate a ritardi e ‘inchini’, e il Comitato commenta: “Da novembre situazione peggiorata”
È stato appena presentato Pendolaria 2017, il rapporto annuale di Legambiente che fa il punto sulla mobilità su ferro, in tutta Italia. Presente a Roma anche l'assessore ai trasporti della regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli, invitato come rappresentante di una delle regioni tra le più virtuose d'Italia.
Dal rapporto, infatti, emerge che la Toscana è tra le Regioni che più hanno investito nel trasporto ferroviario, attingendo anche alle proprie risorse sia per migliorare le infrastrutture ferroviarie, sia in termini di rinnovo del materiale rotabile. In Toscana, tra il 2015 e il 2017 sono entrati in servizio 16 nuovi treni Jazz, 15 treni Swing e 4 nuovi treni Vivalto. Nel 2018 saranno consegnati altri 4 treni Jazz ed uno Swing acquistato direttamente dalla Regione. L'investimento complessivo nel periodo 2015 – 2020 è stimato in 94,6 milioni di euro, a fronte di un corrispettivo regionale per il contratto di servizio con Trenitalia di circa 236 milioni di euro.
"Resta molto lavoro da fare, ma oggi registriamo un positivo ricoscimento per la Toscana che voglio condividere con tutti gli operatori del settore coinvolti", è stato il commento di Vincenzo Ceccarelli. L'assesse ha ricordato che gli investimenti in nuovi treni hanno effetti positivi, oltre che sull'ambiente, anche sulla qualità del viaggio dei pendolari e sull'affidabilità del servizio, dato che in passato la maggior parte dei ritardi o delle cancellazioni erano causate da guasti al materiale rotabile. "L'inserimento di nuovi treni ha portato evidenti miglioramenti negli ultimi tre anni, con sensibili aumenti degli indici di regolarità, puntualità, comfort e, di conseguenza, delle presenze a bordo".
Nello specifico, il rapporto di Legambiente dedica un paragrafo anche alla linea Arezzo-Firenze e alle problematiche più volte evidenziate dai pendolari valdarnesi. "Maggiore puntualità negli orari, treni regionali nuovi in aggiunta a quelli attuali e l’ampliamento dei parcheggi auto nelle stazioni sono le principali richieste dei Comitati Pendolari della Valdarno e delle zone limitrofe a Firenze. La maggiore preoccupazione riguarda la linea Direttissima per e da Firenze che ha visto un grande incremento del passaggio di treni a lunga percorrenza con un conseguente spostamento dei treni regionali dei pendolari sulla linea lenta e aumento dei tempi di percorrenza, ma non mancano frequenti cancellazioni e soppressioni dei convogli. I pendolari del Valdarno chiedono controlli puntuali degli ispettori regionali sull’aria condizionata, il cambio di orario di alcuni convogli ed una maggiore puntualità".
E su questi temi, incalza oggi il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, con il portavoce Maurizio Da Re che commenta: "La preoccupazione maggiore sulla Direttissima sono in particolare gli inchini che i treni interregionali diretti fanno per l'ingresso sulla linea, ai bivi di Valdarno nord, dopo Figline verso nord, la mattina, e a Rovezzano, dopo Campo di Marte verso sud, il pomeriggio. Spesso i treni regionali sostano dai 3 ai 10 minuti per dare la precedenza alle Frecce e agli Italo. Gli inchini sono aumentati dal mese di novembre, e di conseguenza i ritardi, dopo l'emissione a ottobre di una circolare interna di Rfi che ufficializza e prescrive la precedenza ai treni superveloci. La Regione ha pure scritto a Rfi ma non c'è stato alcun intervento da Ferrovie e la situazione peggiora sempre di più. Per questo abbiamo chiesto di nuovo e con più forza all Regione di pretendere il blocco della circolare, ma su questo la Regione è rimasta sorda".