22, Novembre, 2024

Laboratori: i Cobas presentano un esposto alla Procura della Repubblica. Interessato anche il Serristori

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I Cobas del pubblico impiego della Asl 10 entrano nel merito dei processi organizzati e delle procedure di affidamento degli appalti. “Abuso di ufficio, mancata indizione di gara ad evidenza pubblica su apparecchi e reattivi, violazioni delle normative nazionali e europee, ipotesi di favoreggiamento per alcuni multinazionali”

Abuso di ufficio, mancata indizione di gara ad evidenza pubblica su apparecchi e reattivi, violazioni delle normative nazionali e europee, ipotesi di favoreggiamento per alcuni multinazionali. Con queste ipotesi i Cobas del pubblico impiego della Asl10 hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze e alla Procura della Corte dei Conti regionale su un presunto abuso dell'azienda sanitaria 10 "in merito al riassetto del settore di Sierologia del laboratorio analisi del presidio Osma ed in merito ai processi organizzativi ed alle procedure di affidamento degli appalti". Le problematiche affrontate nell'esposto riguardano anche l'ospedale Serristori di Figline e quello di Santa Maria Annunziata.

"Nell'esposto vengono indicate una serie di presunte violazioni circa i criteri utilizzati per l'identificazione delle sedi, sulla disposizione del personale-tecnico sanitario di laboratorio, sulla nuova organizzazione che espone i medesimi a condizioni di lavoro con “alto rischio di stress lavoro correlato”, aumento ingiustificato di mansioni e carichi di lavoro, violazione sulle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro nonché di crescita di rischio sanitario per gli utenti", scrive Andrea Calò.

Nell'esposto sono anche sottoposte all'attenzione della Procura le procedure di affidamento degli appalti che non avrebbero avuto gara a evidenza pubblica.

"Questa estensione, a parere degli esponenti, risulterebbe anomala poiché avviene in un contesto in cui i prodotti utilizzati dalla ditta aggiudicatrice del nuovo contratto d'estensione d'appalto senza evidenza pubblica ( apparecchi e reattivi per la determinazione, ad esempio, dell'Aids ovvero Hiv) portano un giudizio negativo sulla garanzia di sicurezza finale al paziente. Inoltre l'abuso non ha consentito una comparazione con altre ditte che forniscono analoghi materiali. Peraltro siamo entrati in possesso di tabelle che mostrano come i prodotti della multinazionale beneficiaria siano più costosi di quelli offerti da altri soggetti. Si parla, quindi, di un appalto cospicuo (che parrebbe andare oltre i parametri della normativa comunitaria), della qualità dell'assistenza, delle procedure di gara e del rispetto delle normative vigenti dello stesso Codice degli appalti e quindi dei principi di imparzialità e di rigore nella gestione della macchina amministrativa che si occupa di salute pubblica".

I Cobas parlano di un business di prodotti diagnostici che si aggirerebbe sui 20 milioni di euro per tutta l'area vasta della Asl. "L'esposto arriva a seguito di un atteso confronto con l'azienda che mai si è verificato nonostante le continue sollecitazioni avvenute dalla confederazione sindacale stessa".

 

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