Il Consultorio dell’ospedale, dove tre ostetriche svolgono importanti funzioni di supporto alla gravidanza, ma anche per la cura della salute della donna e per l’allattamento, sarà ridotto negli spazi per ospitare probabilmente il polo odontoiatrico. “Inaccettabile”, secondo i rappresentanti dei lavoratori
Riguarda il Centro nascita, l'ultimo grido d'allarme sul Serristori. Secondo i Cobas, i rappresentanti dei lavoratori, l'Azienda sanitaria sarebbe pronta a dimezzare gli spazi a disposizione di questo Consultorio ostetrico-ginecologico, punto di riferimento di molte donne in gravidanza e non soltanto. E tutto questo, per far spazio al polo odontoiatrico.
"Siamo venuti a conoscenza che la Direzione sanitaria del Serristori, su mandato della Direzione generale aziendale, ha intenzione di modificare gli spazi che fanno parte del servizio di assistenza consultoriale territoriale per allocare altri servizi ambulatoriali, in un contesto dove tutto il servizio sanitario del Valdarno fiorentino sta subendo pesanti modifiche, dettate solo da logiche di accentramento, di risparmio e di compatibilità economiche, nell’offerta dei servizi pubblici ai cittadini", Andrea Calò, Claudia Tosi, Domenico Mangiola e Valentina Fontanelli, Delegati Rsu Cobas P.I. Usl Toscana Centro.
"Mentre va a rilento la messa in sicurezza del presidio ospedaliero nonché la riqualificazione più volte promessa di infrastrutture talvolta al limite del degrado – sottolineano – stupisce “l’idea” avuta dalle Direzioni, dopo aver smantellato la maternità, che per cercare qualche nuovo spazio per accogliere specialistiche e professionisti medici più volte promessi si vada al Consultorio per “saccheggiarlo” di qualche stanza, dimenticandosi cos’è un consultorio, la sua natura multidisciplinare, la funzione che svolge e la necessità di avere spazi adeguati per accogliere in modo dignitoso le donne e le famiglie".
Sono tre le ostetriche che operano al punto nascita di Figline dove, oggi, si svolgono attività di tutela della salute della donna, in particolare durante la gravidanza e i primi mesi di maternità, ma si occupa anche della tutela della salute e della qualità della vita del bambino fino e oltre lo svezzamento, lo sviluppo di scelte consapevoli e responsabili riguardo alla procreazione e alla genitorialità. Dopo la cancellazione della maternità del Serristori, quello spazio si è strutturato come consultorio di zona, diventando un punto di riferimento per il Valdarno fiorentino e anche aretino.
"Queste attività – sottolineano i Cobas – sono state fin ad ora svolte in spazi congrui e idonei dove è stata garantita l’accoglienza, il sostegno, l’ascolto di richieste riguardanti momenti critici, intimi e sensibili della vita della donna. Gli spazi non sono un fattore indipendente dalla qualità delle prestazioni erogate ma ne influenzano le attività. Già il consultorio convive con la pediatria: inaccettabile è la sottrazione di altri locali da destinare al polo odontoiatrico o ad altre necessità".
"Ancora una volta – attaccano i rappresentanti dei lavoratori – si ripete la solita modalità gestionale: si ha bisogno di spazi per interessi grettamente aziendali, e i primi ad essere sottratti sono quelli a donne e bambini. Non ci convince il ragionamento tecnico dello smonto/trasformo e riduco gli spazi senza preoccuparsi della ricaduta anche infrastrutturale. Eppure il restyling aziendale prevede che tutte le attività che vengono effettuate nel Consultorio siano concentrate in spazi ridotti alla metà. L’unica cosa su cui assicurano è che il nuovo ambulatorio di odontoiatria abbia ingresso separato, lo stretto indispensabile per non essere accusati di promiscuità".
"Come delegati Rsu riteniamo tale progetto inaccettabile poiché snatura l’attuale consultorio, i percorsi di umanizzazione effettuati nell’assistenza e nella prevenzione della salute della donna ignorando le basilari condizioni infrastrutturali perché ciò avvenga in modo decoroso. Chiediamo quindi fermamente che i dirigenti aziendali individuino altri luoghi dove allocare il servizio odontoiatrico, e che non vengano creati disservizi in attività che fino ad ora hanno sempre funzionato con grande soddisfazione delle donne, delle famiglie e della popolazione valdarnese".
Richieste che i rappresentanti dei lavoratori hanno messo nero su bianco in una lettera inviata non solo all'Azienda sanitaria, ma anche alla Regione e all'assessore alla sanità Saccardi, e ai tre sindaci del Valdarno fiorentino. A loro, inoltre, i Cobas hanno anche richiesto un "incontro urgente sull’Ospedale Serristori e sul consultorio, oggetto di pesanti modifiche da parte delle Direzioni".