13, Settembre, 2024

Interferenze e inchini, il nodo del ‘collo di bottiglia’ al centro del dibattito sulle infrastrutture: RFI presenta le ipotesi

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Ristrutturazione della linea Lenta, per velocizzarla; oppure, ipotesi più remota, un nuovo tracciato dal Valdarno a Firenze. Sono le ipotesi che potrebbero essere studiate per superare il ‘nodo’ delle interferenze fra Alta Velocità e Regionali, sulla linea aretina. Ma il dibattito, avviato fra RFI e assessore Ceccarelli, ha trovato la posizione contraria del Comitato

Il nodo delle interferenze fra Regionali e Alta Velocità in Valdarno, finisce al centro del dibattito regionale sulle infrastrutture, aperto oggi con il seminario ‘Infrastrutture e mobilità – Il Piano regionale integrato: dal dire al fare’, a Firenze. "È il momento di guardare avanti e risolvere una volta per tutte le problematiche del nodo ferroviario fiorentino, realizzando come attendiamo da anni il sotto-attraversamento e creando le condizioni infrastrutturali per separare definitivamente i flussi", ha detto l'assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli nel suo intervento introduttivo. E il botta e risposta non è mancato.

"Dobbiamo – ha aggiunto Ceccarelli – lasciare la linea di superficie e l'attuale stazione di Santa Maria Novella ai treni regionali. Questo per delineare un grande hub della mobilità regionale nel quale si incrocino, senza disturbarsi reciprocamente, i treni Av e quelli regionali e che sia allo stesso tempo un nodo di scambio gomma-rotaia-tramvia. Abbiamo chiesto ad Rfi una risposta risolutiva capace di ‘sciogliere' il nodo fiorentino: il problema non è se fare quanto già programmato, autorizzato e finanziato, bensì cosa fare, oltre a questo, per dare soluzione ad un problema che non è locale ma nazionale, dato che si tratta di superare quello che oggi è il vero e proprio collo di bottiglia del sistema ferroviario italiano".

Fra le varie ipotesi che Rfi sta studiando, ci sono la velocizzazione della linea lenta, ma anche nuovi tracciati alternativi fra Valdarno e Firenze. A parlarne è stato Christian Colaneri, della Direzione commerciale ed esercizio rete di RFI. "Rete Ferroviaria Italiana non fa politiche di trasporto, ma studia e produce soluzioni tecniche alternative, finalizzate a manutenere e migliorare l'infrastruttura ferroviaria – ha spiegato Colaneri- valutiamo costi/benefici e alla fine arriviamo ad una proposta che possa essere accolta dal Ministero o dalle Regioni. Attualmente stiamo valutando varie possibilità per risolvere le criticità legate alla differenza di velocità tra i flussi. Nell'immediato abbiamo posto in essere azioni straordinarie per recupero di affidabilità: in effetti a giugno la puntualità è stata superiore a quella registrata nello stesso mese del 2017, diversamente da quanto purtroppo registrato nei primi cinque mesi del 2018”.

“Nel medio lungo periodo, oltre ad un miglioramento della struttura di offerta commerciale, stiamo studiando una velocizzazione massiva della linea lenta con varianti di tracciato per ridurre i tempi di percorrenza ed equipararli a quella della linea direttissima, in alternativa ad eventuali due ulteriori binari, una soluzione, quest'ultima, che comporterebbe sicuramente maggiori costi e un maggior impatto ambientale. Una soluzione, quindi, non banale, e da studiare attentamente ma che, senza dubbio libererebbe capacità di traffico eliminando le interferenze tra i flussi", ha concluso il responsabile di RFI.

All'intervento di Colaneri ha replicato l'assessore Ceccarelli, che ha ricordato la necessità di riportare anche la linea aretina ai livelli di puntualità e regolarità delle altre linee toscane: "Vogliamo tornare ai livelli di qualità del servizio cui eravamo arrivati lo scorso anno, prima dell'incremento del numero dei treni Av – ha detto – capisco le esigenze di mercato ma se questo deve andare contro gli standard di qualità che abbiamo fissato nel contratto di servizio, questo per noi non è accettabile. Pretendiamo che gli indici tornino quelli a cui ci eravamo abituati".

Ma di fronte alle proposte di RFI è arrivata la netta critica del Comitato pendolari del Valdarno. "La ristrutturazione della linea lenta aretina o addirittura un secondo tracciato dal Valdarno a Firenze per due nuovi binari, forse in galleria, sono progetti assurdi, costosi, di lungo periodo e, nel caso di una nuova possibile galleria, con attraversamento sotto o sopra dell'Arno, anche di forte impatto ambientale". Sono le dichiarazioni rilasciate dal portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re.

Il Comitato pendolari chiede perciò un incontro urgente all'assessore regionale Ceccarelli, per verificare proposte alternative e risolvere la questione degli inchini dei treni regionali all'Alta Velocità sulla linea Direttissima. "I pendolari del Valdarno non ne possono più di ritardi e di inchini alle Frecce e non vogliono attendere decenni per nuovi progetti infrastrutturali – insiste il portavoce del comitato – e sarebbe inaccettabile che la Regione firmasse il prolungamento dell'attuale contratto con Trenitalia per altri 15 anni, senza che sia risolto prima il problema degli inchini e delle interferenze sulla Direttissima. Servono soluzioni più semplici, di basso costo e a breve termine e il comitato ha proposte da presentare quanto prima alla Regione".

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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