Il Comitato per la difesa del Serristori e la Lista Salvare il Serristori chiedono che l’integrazione dei due presidi ospedalieri non prescinda da tre punti principali
Sono tre i punti che il Comitato per la difesa del Serristori e la Lista Salvare il Serristori chiedono che siano attuati nel progetto dell'integrazione tra i due presidi del Valdarno aretino e fiorentino. In caso contrario assicurano forme di protesta che coinvolgeranno i cittadini. La presa di posizione arriva per sottolineare "il silenzio assordante dei sindaci del Valdarno fiorentino e della direzione della Asl Toscana centro, mentre i sindaci del valdarno aretino si stanno muovendo in tutte le direzioni ed a tutti livelli alla ricerca di soluzioni a favore del loro presidio ospedaliero".
"In occasione della conferenza zonale fra sindaci del valdarno aretino e la direzione dell’azienda sanitaria Asl Toscana sud est, che si è svolta a San Giovanni nei giorni scorsi, il direttore generale Enrico Desideri ha comunicato che si sta completando il progetto di integrazione fra l’ospedale S. Maria alla Gruccia ed il Serristori e che a breve verrà presentato l’accordo: quale accordo? Con chi è stato concordato questo accordo? Anche la sindaca di Montevarchi e altri sindaci del valdarno aretino, al consiglio comunale aperto sulla sanità locale che si è tenuto il 2 marzo scorso, hanno dichiarato di non essere stati coinvolti nella stesura del programma di integrazione e di non conoscere i termini dell’accordo. In proposito è quantomeno bizzarra la posizione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, i quali accettano 'a scatola chiusa' l’accordo dichiarandosi entusiasti del progetto di integrazione fra i presidi sanitari del valdarno, quando ancora non se ne conoscono i contenuti".
Per questo il Comitato e la Lista invitano il Sindaco di Figline e Incisa ed i sindaci del Valdarno fiorentino, a pretendere dalla direzione Sanitaria dell’area Toscana Centro che qualsiasi accordo di integrazione fra i due presidi ospedalieri non prescinda: "l’eventuale accordo deve essere stipulato nel rispetto di quanto previsto dai Patti Territoriali sottoscritti più di tre anni fa, nei quali si afferma: 'il Serristori rimarrà un Ospedale di zona con pronto soccorso H24 e sub-intensiva, una medicina adeguata a rispondere alle esigenze di tutti i reparti e servizi presenti, una chirurgia d’urgenza e programmata. Il Serristori rimane un ospedale per acuti che cura le urgenze'; l’eventuale accordo deve garantire il mantenimento di tutte le attuali attività svolte al Serristori, escludendo qualsiasi tipo di dequalificazione o depotenziamento del presidio ospedaliero; qualsiasi decisione deve essere preventivamente concordata con i Sindaci dei Comuni sottoscrittori dei Patti Territoriali e comunque condivisa dai cittadini valdarnesi. Qualora non vengano soddisfatte queste condizioni Il Comitato Salvare il Serristori si farà promotore di iniziative popolari, chiamando ancora una volta i cittadini del Valdarno a schierarsi in difesa del loro ospedale".