Secondo i dati riportati da Muoversi in Toscana, sulla linea Firenze-Arezzo-Chiusi la puntualità a novembre è stata del 98,1%, a dicembre del 98,7%. “Ma i dati precisi sugli indici dei treni, da noi richiesti a gennaio, ancora non ci sono”, puntualizza Da Re
Tornano a chiedere di conoscere i dati precisi sulla puntualità nelle stazioni del Valdarno, i pendolari del Comitato. Il portavoce Maurizio Da Re ricorda infatti i disagi subìti fra novembre e dicembre, con ritardi che sono stati al centro di numerose segnalazioni. Secondo i dati pubblicati su Muoversi in Toscana, sulla linea Chius-Arezzo-Firenze la puntualità è stata del 98,1% a novembre e del 98,7% a dicembre.
"L'assessore Ceccarelli – commentaDa Re – continua a minimizzare la situazione critica della linea aretina e ha pure dimenticato i disagi di novembre dei pendolari del Valdarno, visto che i dati sui ritardi dei treni, che sembravano già disponibili a dicembre, non sono ancora sul sito della Regione e tanto meno sono stati inviati al comitato pendolari, nonostante una richiesta di accesso atti di oltre un mese fa, del 4 gennaio scorso".
Il Comitato aveva richiesto a inizio gennaio, infatti, i dettagli sulle puntualità nelle stazioni intermedie del Valdarno, in particolare per alcuni dei treni degli orari di punta. "Meno male che l'assessore Ceccarelli aveva dichiarato pubblicamente il 22 dicembre scorso che i dati erano disponibili a chiunque li avesse richiesti". Il portavoce punta il dito contro la Regione: "Questa è mancanza di trasparenza e la Regione bleffa sulla puntualità dei treni, specialmente del Valdarno, facendo finta che non esistano più gli 'inchini' quotidiani dei treni dei pendolari all'Alta Velocità per l'ingresso in Direttissima, e ignorando che in genere i tempi di percorrenza dei treni regionali sono allungati, in modo tale che possano recuperare almeno in parte i ritardi".
"È frequente – aggiunge il Comitato – che il treno in ritardo nel Valdarno arrivi quasi in orario alla stazione di arrivo, che sia Firenze o Roma, mentre quelli da e per Foligno, molto affollati dai pendolari, non sono monitorati dalla Regione perchè di competenza dell'Umbria. E nasce la preoccupazione nei pendolari alla notizia – conclude Da Re – che la Regione vuole rinnovare il contratto di servizio con Trenitalia non per i consueti 5 anni, ma addirittura per 15 anni, fino al 2032, consegnandoci così nelle braccia di Trenitalia".