Due le ipotesi prospettate ai viaggiatori valdarnesi: anticipare il 2317 di qualche minuto, e usare la Direttissima, oppure mantenere lo stesso orario ma rinunciare definitivamente alla Direttissima. “Entrambe irricevibili”, replica il Comitato
Respingono entrambe le ipotesi in ballo, i pendolari valdarnesi: e chiedono alla Regione un impegno maggiore per tutelare i viaggiatori. Al centro del contendere finisce il treno regionale 2317, che per circa un anno è stato spostato in via sperimentale sulla Linea Lenta. Ora la sperimenentazione è definita conclusa dalla stessa Ragione, perché non ha portato benefici.
Ma c'è da decidere come reinserire, con l'orario di dicembre, il treno sulla Direttissima. Due le proposte sul tavolo, come comunicate dalla segreteria dell'assessorato ai trasporti: anticipare l'orario di partenza alle alle 19.02, con un anticipo di 11 minuti che potrebbe penalizzare molti pendolari; oppure mantenere le 19.13, ma accontentarsi di rimanere sulla linea Lenta.
Entrambe ipotesi che il Comitato scarta. "Il Comitato Pendolari Valdarno esprime tutta la sua perplessità di fronte alla proposta riguardante il treno 2317, che RFI ha avanzato e vuole imporre. Perplessità accentuata dal comportamento della Regione Toscana che cerca la condivisione della scelta e la scarica sui pendolari. I pendolari del Valdarno continuano a subire quotidianamente penalizzazioni rispetto alll'Alta velocità, con gli ormai noti 'inchini' all'entrata della Direttissima".
Nel caso di specie, il Comitato spiega: "A noi sembra improponibile e fuori da ogni logica la scelta di anticipare la partenza di un treno, tra l'altro uno dei più utilizzati per il rientro da Firenze, in quanto ne sarebbe impedito l'utilizzo a moltissimi utenti. Si sottolinea che non è neppure il caso di considerare il treno delle 19:22 come una vera alternativa, ma al massimo l'unico ripiego offerto. Dall'altra parte mantenere la partenza alle 19:13, passando però dalla linea Lenta, è ancor di più inaccettabile in quanto, dopo mesi di sperimentazione che non hanno portato a nulla, si vuole mantenere tale situazione che comporta la perdita di 10-15 minuti al giorno (e non certo di 5 come ostinatamente viene dichiarato), riportando indietro di anni la qualità del servizio offerto ai pendolari del Valdarno".
I pendolari valdarnesi considerano "l'eventuale accettazione di tale spostamento come un pericoloso precedente per eventuali ulteriori situazioni di intralcio dei treni regionali a quelli dell'Alta Velocità, soprattutto in vista dell'intensificazione del traffico di quest'ultimo tipo di servizio". Perciò il Comitato definisce "le due proposte non ricevibili" e chiede all'Assessore Ceccarelli "di attuare una concreta difesa del trasporto regionale nei confronti del servizio AV o di dichiararsi impotenti di fronte a scelte imposte da Ferrovie".