Convocato alle 14 di martedì 2 ottobre il tavolo al Ministero: da discutere i termini con la multinazionale belga, per accedere alla Cassa integrazione per cessazione reintegrata dal Governo. Presenti sindacati e istituzioni
Arriva il giorno decisivo nella vertenza Bekaert: per i 318 lavoratori che dallo scorso 22 giugno sono andati avanti con la minaccia del licenziamento collettivo con chiusura dello stabilimento, ora finalmente al tavolo convocato al Ministero si potrà discutere di una vera prospettiva. Il Governo ha reintrodotto la Cassa integrazione per cessazione con il Decreto emergenze, come il Ministro Di Maio aveva promesso ad agosto ai lavoratori davanti ai cancelli, e dunque ci sono 12 mesi per provare a reindustrializzare il sito.
Alle ore 14 di martedì 2 ottobre al Ministero per lo Sviluppo Economico si riunirà di nuovo il tavolo, e questa volta la Bekaert dovrà dire se è favorevole all'attivazione del percorso per la concessione della Cassa integrazione straordinaria per tutti i 318 dipendenti dello stabilimento di Figline. Ci sarà il presidente Rossi a rappresentare la Regione alla riunione, il sindaco del comune di Figline e Incisa Giulia Mugnai, e ovviamente i sindacati e la dirigenza della multinazionale belga. A seguire si svolgerà l'incontro, coordinato da Arti, l'Agenzia regionale toscana per l'impiego, dedicato alla definizione dei contenuti della procedura di licenziamento attivata dalla Bekaert.
Dodici mesi di Cassa integrazione sono una fondamentale boccata d'ossigeno, non solo per evitare i 318 licenziamenti che altrimenti sarebbero scattati il 4 ottobre, ma anche per discutere seriamente di reindustrializzazione del sito. Al momento sarebbero tre le aziende che hanno avanzato un interessamento, e una delle ipotesi al vaglio è il possibile frazionamento del sito industriale. Un capitolo di cui si potrà finalmente cominciare a parlare, ora che il tempo c'è.