Il sindacato torna sulla vertenza ex Bekaert e annuncia quali saranno le richieste di chiarimenti in merito ai soggetti interessati, e cioè Steelcorp Valdarno e Trafilerie Meridionali. “Valuteremo entrambi attentamente, ribadendo la nostra disponibilità ad incontrare separatamente i due soggetti”
Sei mesi di cassa integrazione in più, per i quasi duecento lavoratori Bekaert del sito di Figline, significano sopratutto sei mesi in più per capire, conoscere e approfondire tutti i dettagli dei due piani industriali presentati per rilevare lo stabilimento: da una parte quello di Trafilerie Meridionali, dall'altra quello della cooperativa di ex dipendenti Steelcoop Valdarno.
Ed è la Fiom Cgil a riaccendere l'attenzione, anticipando quali saranno i punti su cui richiederà risposte semplici e chiare, al tavolo del Ministero ma anche alla stessa Bekaert nonché ai due soggetti proponenti. "Questi mesi dovranno servire per rilanciare finalmente lo stabilimento rioccupando tuttti i lavoratori attualmente in cassa integrazione, circa 190", è la premessa.
"Come Fiom Cgil di Firenze valuteremo entrambi i piani, attentamente, ribadendo la nostra disponibilità ad incontrare separatamente i due soggetti. Noi, a garanzia dei lavoratori, vogliamo delle risposte semplici rispetto alle domande che faremo sia a Trafilerie Meridionali, che a Steelcoop Valdarno". E sono tre i punti chiave della questione: la solidità dei soggetti; la sostenibilità dei piani industriali presentati; l'assorbimento occupazionale.
"Sul fronte della solidità dei soggetti – spiega la Fiom – vogliamo sapere come sono composte le strutture societarie sia di Steelcoop Valdarno che di Trafilerie Meridionali; ma anche come verrebbero assunti i lavoratori, se dalla NASPI o attraverso il trasferimento di ramo di azienda; e se, nel caso di licenziamento e riassunzione, è calcolato l’apporto NASPI che i due soggetti interessati potrebbero beneficiare. La cooperativa ne beneficerebbe in modo trasversale su tutte le figure professionali? Trafilerie Meridionali come utilizzerebbe il risparmio degli oneri contributivi al fine della piena occupazione?".
Sempre su questo piano, la Fiom chiede di sapere se i due soggetti "hanno in ponte o hanno già definito accordi con partner industriali, ed eventualmente con chi". Inoltre, "entrambi i piani industriali parlano di possibilità di accedere a linee di finanziamento. In ragione di ciò vorremmo sapere a che punto sono queste richieste e a quale punto è l’istruttoria nell’ambito del programma POR FSE 2014-2020 per accedere al contributo regionale fino a 8.000€/persona per l’assunzione e al fondo regionale per investimenti in macchinari". Infine, il sindacato chiederà anche "chi sono le persone individuate sia da Trafilerie Meridionali che da Steelcoop Valdarno per tutte le posizioni dirigenziali necessarie per lo stabilimento e in particolare quella di responsabile vendite e quella di risorse umane".
Sul fronte della sostenibilità dei due piani presentati, la Fiom Cgil chiede di conoscere "quali produzioni sono previste sia da Trafilerie Meridionali che da Steelcoop Valdarno, oltre al filo tubo, per arrivare a un numero di tonnellate di prodotto che sostenga la produzione" e "quanti sono i volumi di produzione del primo anno su tutti i diametri di filo che potrebbero essere prodotti nello stabilimento di Figline, e come aumentare il livello delle vendite", mentre altri interrogativi riguardano eventuali indagini di mercato, prezzi di prodotto, costo delle materie prime, omologazioni, costi dell'energia, investimenti sui nuovi impianti e manutenzioni dei macchinari, sulle intenzioni relative all'affitto o all'acquisizione dell'immobile.
Infine, il piano occupazionale: "Steelcoop Valdarno ha indicato il numero di lavoratori che saranno rioccupati indipendentemente dalle partnership industriali che potrà attivare. Perché Trafilerie Meridionali lo indica soltanto, come detto anche dall’advisor all’ultimo incontro, in subalternità alle partnership che riuscirà a trovare? Per ottenere la piena occupazione, i due soggetti channo chiesto a Bekaert se sono considerarti competitor per la produzione di steelcord?".
"Queste – conclude la Fiom – sono le domande che faremo ai due soggetti quando gli incontreremo, le faremo anche al Governo e a Bekaert, perché dalle risposte dipende il futuro di 190 lavoratori e delle loro famiglie".