19, Aprile, 2024

Bekaert, il presidente Giani scrive al ministro Giorgetti: “Vicenda urgente, 118 lavoratori a un passo dal licenziamento”

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Dopo la convocazione del tavolo dell’unità di crisi sul caso Bekaert, annunciata dal consigliere delegato al lavoro e crisi aziendali Valerio Fabiani, il presidente della Regione Eugenio Giani scrive una lettera aperta al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti

Il tempo stringe per gli oltre cento lavoratori Bekaert rimasti in vertenza: la multinazionale non ha arretrato di un millimetro, e ora la prospettiva dei licenziamenti è sempre più vicina. Il mondo della politica e delle istituzioni si mobilita a fianco dei lavoratori e dei sindacati nel chiedere al Governo di riattivarsi al più presto: lo stop legato alla crisi e alla nascita del nuovo Governo Draghi è arrivato proprio nel momento peggiore per la vertenza Bekaert, quando si avvicina la scadenza della cassa e la multinazionale ha deciso di non rinnovarla ancora. 

In questo contesto si inquadra la lettera inviata oggi dal Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani al neo Ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Un appello affinché si riattivi subito il lavoro su questa vertenza. “Egregio Ministro – ha scritto Giani – mi rallegro che abbia già incontrato i sindacati per il caso Ilva. Purtroppo anche in Toscana abbiamo una cinquantina di vertenze aziendali, tra le quali spiccano le acciaierie di Piombino, e poi il caso della Bekaert. La situazione dei lavoratori dello stabilimento Bekaert di Figline nel territorio fiorentino, per il quale da tempo è attivo un tavolo di crisi presso il Ministero da Lei presieduto, è infatti ormai insostenibile e richiede che sia dato immediato seguito all'impegno assunto e pubblicamente annunciato dal suo Ministero, convocando una riunione decisiva del tavolo alla presenza di tutti i soggetti interessati".

Il Presidente della Regione ricorda che "dopo essere subentrata a Pirelli, la multinazionale belga Bekaert nel 2018 ha improvvisamente deliberato la cessazione delle attività e la definitiva chiusura dello stabilimento di Figline, nel quale erano impiegati 350 lavori"; da allora la vertenza ha avuto numerosi sviluppi sotto vari aspetti, e al tavolo del Mise, con la Sottosegretaria Alessia Morani, "sono state discusse con più  soggetti, di natura pubblica e privata, alcune possibili soluzioni per la reindustrializzazione del sito. Al contempo si è individuata una più ampia strategia che, mettendo in rete Figline con le acciaierie di Piombino, ricostruirebbe la filiera corta “toscana” dell’acciaio, così ripristinando l’antico rapporto commerciale tra i due siti, fondato sull’approvvigionamento della vergella". 

"Oggi – sottolinea Giani  – oltre 118 lavoratori sono a un passo dal licenziamento, stante la scadenza ormai imminente degli ammortizzatori sociali (8 marzo 2021) e la procedura di licenziamento collettivo unilateralmente avviata da Bekaert, sorda a ogni appello a prorogare gli ammortizzatori ancora disponibili (la cosiddetta “cassa covid”), così da poter lavorare sulla via della reindustrializzazione del sito, altrimenti preclusa".

Il Presidente ricorda l'importante risultato raggiunto da istituzioni, sindacati e azienda Laika per il ricollocamento di 60 lavoratori ex Bekaert, poi conclude con un appello diretto: "Signor Ministro, Le chiedo di recuperare il lavoro avviato e riprendere la regia della reindustrializzazione della fabbrica di Figline, unendo la Sua voce a quella del territorio toscano per una decisa azione nei confronti di Bekaert, affinché la multinazionale proroghi gli ammortizzatori sociali disponibili e si possano cogliere le opportunità ancora esistenti per evitare la devastazione sociale che la dismissione del sito di Figline è in procinto di provocare".

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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