05, Novembre, 2024

Bekaert, dopo la firma con il prolungamento della cassa, il segretario Fim Beccastrini: “Era l’unica cosa da fare”

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Ieri l’accordo trovato al tavolo tecnico fra azienda e sindacati Fim e Uilm. Non firma la Fiom. Guadagnate altre otto settimane. Interviene anche la Uilm: “Scongiurato il licenziamento il 9 marzo alla scadenza della cassa integrazione straordinaria per cessazione”

"Era l'unica cosa da fare". Così ieri in tarda serata Alessandro Beccastrini, segretario provinciale della Fim Cisl, ha difeso la decisione di firmare, insieme anche alla Uilm Uil, l'accordo con Bekaert che prolunga di altre otto settimane la cassa integrazione per i lavoratori, spostando a inizio maggio i licenziamenti. Un accordo che la Fiom Cgil, invece, ha deciso di non firmare. 

"Non potevamo far sì che domattina la Bekaert fosse libera di spedire 115 raccomandate con le lettere di licenziamento", continua ancora Beccastrini. "Come Fim abbiamo ancora speranze e le vogliamo coltivare fino all'ultimo. L'accordo siglato insieme alla Uilm serve a questo, ad allungare fino al 4 maggio non solo il reddito dei lavoratori , ma anche le possibilità di andare ai tavoli del Mise in costanza di rapporto di lavoro". 

Insomma, l'ultimo tentativo perché si trovi finalmente concretezza alla reindustrializzazione, finora mai decollata nel concreto. "Adesso – sollecita il segretario Fim Cisl – la Regione Toscana, il Comune di Figline e Incisa, le istituzioni tutte facciano fronte comune insieme a noi per arrivare al traguardo più importante, non è ancora finita!". 

Soddisfazione è stata espressa anche dalla Uilm Uil: "La Uilm, insieme alla Fim, con la sottoscrizione di un accordo molto sofferto, ha scongiurato la definitiva chiusura dello stabilimento e della vertenza. Un mancato accordo in sede istituzionale avrebbe infatti dato carta bianca a Bekaert di licenziare tutti i dipendenti ancora in forza il 9 marzo e senza dovergli riconoscere alcun incentivo o indennità". 

"La Uilm, anche su mandato vincolante dei propri iscritti, ha evitato questo scenario, convincendo in extremis l'azienda a richiedere le 8 settimane di cassa integrazione Covid ancora a disposizione. Tempo utile per far sì che possa ricostituirsi il tavolo ministeriale sospeso a causa della crisi di Governo. La Uilm auspica infatti che questi due mesi possano essere determinanti per incontrare i possibili soggetti pubblici e privati interessati e che si possa avviare finalmente la fase di reindustrializzazione dello storico stabilimento ex Pirelli di Figline". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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