Veleno per topi, stricnina, ma anche antigelo e pezzi di vetro nelle polpette: oltre al numero si incrementa anche la varietà degli avvelenamenti di animali. Non solo quelli randagi ma anche quelli che vivono in famiglia. Cosa fare? Lo abbiamo chiesto al veterinario Mauro Della Gatta
Solo cattiveria. Non altre motivazioni. I casi di avvelenamento di cani e gatti non solo aumentano in Valdarno aretino e fiorentino ma si diversificano nelle modalità. Dal veleno per topi e dalla stricnina nascosti in gustose polpette di carne, ai pezzi di vetri all'interno di bocconcini fino all'antigelo che gli animali bevono per il suo sapore dolciastro. Senza contare poi che le esche avvelenate non vengono gettate soltanto nei campi o nei boschi ma anche nei giardini privati.
Cosa fare per gli animali? È possibile intervenire tempestivamente e salvare la vita a cani e gatti? Serve far ingerire l'acqua ossigenata? Risponde il veterinario, il dottore Mauro Della Gatta. In molti casi non ci sono soluzioni.
"Si parla tanto di acqua ossigenata: può servire per far rigurgitare il veleno ma ha effetti solo per quello per topi. Per tanti altri no. Alcune sostanze non è necessario che vengano digerite perchè sono assorbite direttamente dalla mucosa orale. Nell'animale insorgono subito convulsioni, contrazioni muscolari e difficilmente si riesce a fare qualcosa. Poi ci sono gli erbicidi che vengono spruzzati sul pelo del gatto e lui leccandosi si intossica. Direi dunque di fare attenzione a lasciare liberi i cani in zone che non conosciamo bene".
In Valdarno aretino e fiorentino i casi sono in aumento. Molti quelli che si sono presentati al dottore. E l'aspetto ancor più triste è che in alcune situazioni i bocconi sono stati ritrovati in giardini privati.
"I casi stanno aumentando in maniera esponenziale. Rispetto a prima stanno capitando situazioni anche in giardini privati e il rischio diventa molto alto anche per i bambini".