19, Dicembre, 2024

La storia di un’amicizia vitale messa nero su bianco: “Non dirmi grazie” il libro di Andrea Manetti, Simona Nesti e Andrea Boldi

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L’amicizia tra i due terranuovesi Andrea Manetti e Simona Nesti si racconta attraverso l’uscita del libro scritto da Andrea Boldi :”Non dirmi grazie. Storia di un’amicizia oltre il tempo, oltre ogni difficoltà”. Il libro verrà presentato il 18 dicembre presso la sede di Arkadia a Terranuova Bracciolini e il ricavato verrà totalmente devoluto in beneficenza a tre associazioni locali: Arkadia Onlus, la Misericordia di Terranuova e Abbracciamo il Valdarno, un’associazione di mamme di bambini affetti da disturbo dello spettro autistico e altre disabilità che implicano difficoltà nell’ambito neuro-motorio.

Andrea e Simona, classe 1971, si conoscono alle elementari, passano il periodo dell’infanzia insieme, per poi separarsi in classi diverse alle medie e perdersi negli anni a venire a causa delle diverse strade intraprese. Nel 2014, Andrea decide organizzare una cena della vecchia classe delle elementari, e lì ritrova Simona, apprendendo che lei da ormai diversi anni, ha scoperto di subire gli effetti di una brutta malattia: la sclerosi multipla. Da questo momento, i due non si lasciano più e la loro amicizia riprende, attraverso i ricordi dei tempi andati, le fila di ciò che è stato. Questo è l’incipit dal quale nasce il loro primo libro, messo nero su bianco da Andrea Boldi, anche lui valdarnese, già autore di altri undici romanzi.

Il romanzo tratta tematiche molto importanti. La gioia dell’amore e dell’amicizia tra i due, gli aneddoti di due vite vissute separatamente ma che trovano molti punti comuni, i lutti familiari e la morte, fanno sì che la loro vera storia vada a toccare corde molto affettuose ma anche malinconiche e commoventi. Andrea Boldi:” Questo romanzo è stato fortemente voluto dai due protagonisti. Sono stato contattato da Andrea e poco dopo, ho incontrato Simona, era aprile del corrente anno. Tramite gli incontri con i due, abbiamo raccolto gli aneddoti del passato, e ripercorso le loro vite; anche per me è stato commovente vedere come mi sono ritrovato in tante situazioni che ho raccontato, e capire di volta in volta come non si deve dare niente per scontato”.

Simona Nesti:” L’amicizia con Andrea per me è veramente importante, sia a livello psicologico che fisico. Non sono autosufficente e convivere con la malattia fa sì che tutto sia veramente difficile. Come ogni amicizia, tutto nasce dal piacere della compagnia. La gioia di lui nello stare con me ed io nello stare con lui; ma c’è di più. Lui mi dà forza, mi dà energia, mi aiuta a vivere. Cerca di farmi vivere momenti di normalità, un’amicizia comune, una pizza insieme, un film, ridere, scherzare, ma anche piangere e consolarsi, per darsi forza. Ci vogliamo bene. Questo è veramente importante: volersi bene tra le persone.”

“La cosa che conta è il bene, il cuore. Non la bellezza, non altro, è il cuore. Si dovrebbe stare attenti al cuore.”

Continua a raccontare Andrea Manetti:”Ci siamo conosciuti alle elementari. Sono una persona che spesso pensa al proprio passato. Ho dei bei ricordi e anche purtroppo ricordi meno piacevoli. Nel libro ci sono raccontate le nostre vicende anche per quanto riguarda delle perdite importanti. Molti fatti ci legano e hanno reso possibile questo progetto qui. Anche se c’è una velata tristezza e malinconia, c’è di fondo tanto amore verso l’essere umano. La vita di Simona è divisa tra un prima e un dopo, il suo sogno di adesso è mangiare un piatto si spaghetti: arrotolarseli ben bene nella forchetta e gustarseli senza essere dipendente da qualcun altro. Io scherzo molto con lei, la prendo un po’ in giro e insieme cerchiamo di sdrammatizzare e togliere un po’ di pesantezza alla sua condizione. Simona non si rende conto della forza che mi dà. L’energia che mi trasmette. Il suo dolore è anche il mio, certamente, ma condividiamo il bene che ci vogliamo e insieme a questo nasce tanta forza”.

Simona e Andrea spiegano, come anche nel libro, che un argomento molto delicato è quello della morte; o meglio dell’eutanasia. Andrea:” Simona ne parla. Spera che in Italia ci saranno passi in avanti per quanto riguardano le leggi sull’eutanasia. A volte il pensiero si fa lucido e pasante; altre volte riusciamo a mandarlo un po’ via.” Simona nel libro dice:

“Dovete sapere…anzi, credo fermamente, che nessuno
abbia il diritto di portare via anche solo un minuto di vita alle
persone che ha vicino. Alle persone che ama.”

Continua poi a raccontare: “Andrea mi dà la forza di rimanere e non fare stupidaggini. Per stupidaggini intendo quando non hai più voglia di lottare e non ce la fai più e lui mi ha dato la forza di reagire, non di afflosciarmi e di farmi vivere. I tre coautori sono d’accordo sul messaggio del libro: ” Amare in profondo gli altri e non giudicare. Cercare di dare sempre una mano e porgersi in maniera empatica davanti alle difficoltà”.

 

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