24, Novembre, 2024

Manuel Bortuzzo incontra gli studenti per parlare di sport e inclusione:”Il significato di queste parole per me, è vita”

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Sport e inclusione sono i temi protagonisti della mattinata con Manuel Bortuzzo al palazzetto dello sport di Montevarchi. L’atleta paralimpico nel nuoto ha incontrato gli studenti dell’indirizzo sportivo del Liceo Varchi e dell’Istituto Comprensivo Petrarca per approfondire con loro i valori dello sport che lo hanno fatto rinascere dopo l’incidente di cui è stato vittima nel 2019.

Manuel Bortuzzo, classe 1999, si è distinto nel panorama italiano del nuoto nella sua specialità che inizialmente era il mezzofondo. Nel febbraio 2019 viene colpito da un colpo di pistola. L’evento segna la vita di Manuel, costringendolo su una sedia a rotelle, ma il nuoto torna ad essere il fulcro della sua vita portandolo a diventare un campione paraolimpico.

Chiara Casucci, Dirigente scolastica Liceo Varchi :” Io credo che queste testimonianze siano sempre estremamente formative: non solo per gli studenti ma anche per noi adulti. Insegnano soprattutto quale è il valore della vita e il valore di saper superare, non solo in maniera brillante ma formativa, le difficoltà che si incontrano nella vita – dove lo sport diventa un ulteriore elemento di vita donata per gli altri.”

Simona Chimentelli, Dirigente scolastica I.C Petrarca:” L’iniziativa nasce da un confronto. L’Istituto Comprensivo Petrarca ha accolto il suggerimento dell’Amministrazione riguardo alla collaborazione per questo evento, dato che siamo scuola polo inclusione e scuola Special Olympics. Un’iniziativa importante. Sicuramente ci troviamo di fronte a un giovane atleta che parla ai giovani col loro linguaggio portando un messaggio di forza, di tenacia, che che riteniamo importante in un momento di crescita come quello dei nostri ragazzi; in un’eta così delicata come quella adolescenziale in cui quelli che sono momenti di incertezza e difficoltà sembrano ostacoli insormontabili.”

Silvia Chiassai Martini, Sindaco di Montevarchi:” L’iniziativa è il proseguimento di un percorso dove l’obiettivo è quello di far conoscere attraverso i grandi campioni dello sport, i grandi uomini che ci sono dietro. Dunque oltre ai traguardi di Manuel, raggiunti nel nuoto e che ancora raggiungerà, volevo farlo conoscere come persona. Tutti noi nella nostra vita cadiamo, abbiamo momenti di difficoltà e lui ha dimostrato determinazione, capacità di rialzarsi, di credere in un nuovo progetto di vita che porta sempre al centro con la sua vera passione. Questo gli fa onore perchè in questi momenti si rischia di non trovare quella forza che invece tutti noi abbiamo dentro per riuscire ad alzarci o di scegliere strade che non ci portano nella direzione giusta; invece lui con coraggio e passione è ripartito e questo è l’esempio più importante che un giovane ragazzo può dare.”

Manuel Bortuzzo a proposito di Sport e Inclusione: ”Il significato di queste due parole, per me è vita. Ho avuto la fortuna, nella sfortuna, di poter vivere il mondo Paralimpico dopo l’incidente e il mondo olimpico prima – e quello che poi si va a vedere è che nel momento in cui crei inclusione per lo sport crei emozione, regali emozioni ai bambini, ai ragazzi a chiunque voglia fare questo nella vita ed è la cosa più importante e più bella. Non conta il come, il perchè, il quando ma conta quello che senti e quello che provi. Ho avuto la fortuna di provarlo e spero di trasmetterlo a più persone possibile”.

A proposito della notte dell’incidente, Bortuzzo ricorda:”Ricordo tutto come fosse ieri ma ricordo con più piacere le cose belle che sono riuscito a fare, prima per me stesso e poi per gli altri: cerco di portarle avanti con tutto il cuore che ho. È una vera e propria rinascita: sia fisicamente che mentalmente. Mentalmente credo di aver imparato a vivere solo dopo l’incidente.”

Nonostante tutto il nuoto rimane al centro della sua vita e Bortuzzo si prepara ai mondiali:”C’è da dire che ci vuole del tempo per capirlo. Ognuno ha il proprio tempo per capire cosa vuole fare nella vita e io sono ricaduto in quello che facevo prima, quindi nuotare. Adesso stiamo facendo un sacco di cose bellissime, non vedo l’ora di andare a fare gare sempre più importanti e sono veramente contento che sia rimasto il centro della mia vita. Il prossimo obiettivo adesso sono i mondiali e sarà una bella emozione. Farò tutto il possibile per far si che esca la cosa migliore che potessi mai fare.”

L’atleta è sempre molto contesto di incontrare i ragazzi, spiega:” Quando si tratta di incontrare i ragazzi accetto sempre ben volentieri perchè se c’è la speranza di attuare un piccolo cambiamento, parlare coi giovani è sempre la via giusta. Hanno una vita intera davanti dove possono sperimentare cose nuove; quindi il messaggio che vorrei lasciare è proprio quello di normalità: siamo tutti uguali e poi insomma la vita non si ferma davanti a nulla, la vita va avanti e solo davanti alla morte si ferma; quindi finché abbiamo la possibilità di vivere dobbiamo vivere e dobbiamo riuscire a fare quello che sentiamo dentro al meglio. Nei ragazzi vedo un progresso riguardo all’inclusione, che tu sia in sedie a rotelle l’abbia una disabilità, loro non fanno differenze.”

 

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