Gianni Amelio, Roberto Andò e Maurizio Nichetti saranno i protagonisti della 43ª edizione del ValdarnoCinema Film Festival, in programma a San Giovanni Valdarno dal 7 all’11 ottobre. I tre grandi autori del cinema italiano saranno premiati per la loro carriera: Amelio e Andò riceveranno il Premio Marzocco alla Carriera, mentre Nichetti sarà insignito del Premio ValdarnoCinema alla Carriera. Un riconoscimento che sottolinea il valore e l’importanza della manifestazione, ormai uno dei punti di riferimento del panorama cinematografico italiano e internazionale, e che conferma la capacità del festival di unire il territorio a contenuti di qualità.
Il programma dell’edizione 2025 è tra i più ricchi degli ultimi anni. Sono 26 i titoli in concorso, tra lungometraggi, documentari, cortometraggi e animazioni, scelti tra migliaia di proposte arrivate da tutto il mondo. Tra i film in gara figurano produzioni internazionali come “River Returns” di Masakazu Kaneko, viaggio attraverso la memoria e il paesaggio fluviale giapponese, e il documentario “Women for Iran” di Sara Hourngir, che racconta la condizione delle donne in Iran. Saranno inoltre proiettati film italiani come “La vita da grandi” di Greta Scarano, che affronta con delicatezza i rapporti tra un giovane autistico e la sorella, e “Unicorni” di Michela Andreozzi, commedia sul ruolo dei genitori nelle scelte dei figli, che aprirà ufficialmente il festival. La chiusura, sabato 11 ottobre, sarà affidata a Maurizio Nichetti, che presenterà il suo ultimo film “Amichemai” dopo aver ricevuto il premio alla carriera.
Non mancheranno eventi speciali e momenti di riflessione. Giovedì 9 ottobre sarà dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, con la partecipazione di Zoya Shokooi, artista iraniana e presidente di giuria, della regista italo-iraniana Sara Hourngir e della giornalista Annalisa Cuzzocrea. La serata prevede la proiezione di film internazionali e cortometraggi, con interventi e discussioni sul ruolo della donna e sulle discriminazioni sociali, cercando di offrire un approfondimento su tematiche di grande attualità e rilevanza sociale.
Il festival, come sottolinea il sindaco di San Giovanni Valdarno, rappresenta da oltre quarant’anni un punto di riferimento culturale per la città. “ValdarnoCinema non è soltanto una rassegna cinematografica – afferma – ma un patrimonio condiviso, capace di dare prestigio al nostro territorio e di aprirlo al mondo, senza mai perdere la propria identità.” Un valore che cresce ulteriormente in questa edizione, che celebra anche il trentennale del Premio Marzocco e rende omaggio a tre grandi maestri del cinema italiano contemporaneo.
Fabio Franchi, assessore alla cultura, ricorda come il festival rappresenti una delle realtà più longeve della Toscana e dell’Italia intera. “Quarantatré anni di attività – spiega – sono un traguardo importante e testimoniano la capacità del festival di rinnovarsi, anticipare i tempi e proporre contenuti di qualità. Qui non si tratta solo di cinema: le scuole e i giovani sono parte integrante della manifestazione, chiamati a partecipare attivamente come giurati e spettatori, in una rete che coinvolge associazioni locali, università e centri culturali.” Franchi sottolinea anche il valore sociale del festival, che affronta tematiche come la violenza sulle donne e i disturbi dello spettro autistico, offrendo al pubblico momenti di riflessione insieme alla proiezione dei film.
Marco Luceri, direttore artistico del festival, spiega come l’edizione 2025 riesca a combinare impegno e svago, qualità artistica e apertura al pubblico. “Il festival non insegue le mode, ma si propone come una comunità viva, dove chi fa cinema e chi lo guarda possono incontrarsi, condividere idee, sentimenti e riflettere sul presente. La presenza di ospiti di caratura nazionale e internazionale, tra cui Gianni Amelio, Roberto Andò e Maurizio Nichetti, arricchisce ulteriormente l’esperienza del pubblico.”
Il concorso include lungometraggi, cortometraggi e animazioni provenienti da tutto il mondo. Tra i corti in gara, si segnalano animazioni poetiche e visionarie come “Confini, canti” di Simone Massi, “Dobrina” di Hannes Rall e “Hatch” di Alireza Kazemipour e Panta Mosleh, insieme a fiction che indagano rapporti familiari e fragilità individuali, come “C’è da comprare il latte” di Pierfrancesco Bigazzi e “La buona condotta” di Francesco Gheghi. I lungometraggi spaziano da storie intime, come “Di noi 4” di Emanuele Gaetano Forte, a racconti più sociali e culturali, come “Radio Solaire” di Federico Bacci e Francesco Eppesteingher.
Il legame con le scuole è un tratto distintivo del festival. Cinque matinée saranno dedicate agli studenti di San Giovanni Valdarno, che non solo assisteranno alle proiezioni, ma parteciperanno a laboratori di animazione e incontri con registi e attori. Giovedì 9 ottobre, in particolare, sarà il momento di confronto su violenza di genere e disturbi dello spettro autistico, con la partecipazione di Yuri Tuci, Paolo Hendel e lo psicologo Giovanni Dinatale.
Luigi Nepi, presidente del comitato organizzatore, sottolinea come la manifestazione riesca a coniugare cultura, innovazione e sensibilizzazione sociale. “Giovedì 9 ottobre – spiega – sarà una giornata importante, dedicata a raccontare la condizione femminile e a offrire al pubblico un’occasione di riflessione, con film e interventi che toccano esperienze diverse, dall’Iran all’Italia, dal cinema internazionale ai corti locali.”
Con oltre quattro decenni di storia alle spalle, il ValdarnoCinema Film Festival conferma la propria capacità di valorizzare il territorio, promuovere il cinema di qualità e costruire un ponte tra generazioni. In questa edizione, i grandi maestri italiani, i giovani spettatori, le scuole e il pubblico internazionale si incontrano per celebrare il cinema come esperienza culturale, sociale e collettiva.