“L’altr’era quel che tu, Gaville, piagni”: è questo l’endecasillabo che chiude il XXV Canto dell’Inferno, nella Divina Commedia. E qui, appunto, Dante cita l’antico castello di Gaville, nel territorio figlinese, ai tempi proprietà degli Ubertini. Proprio qui sarebbe stato ucciso Francesco de’ Cavalcanti, ed è a questo episodio che il Sommo Poeta si riferisce. Una citazione che non poteva essere dimenticata, nel 700esimo anniversario dalla sua nascita.
“A gloria del Sommo poeta, nel 700° anniversario della morte, la Città di Figline e Incisa Valdarno pose”: è il testo che accompagna il verso di Dante, nella targa commemorativa che è stata installata a Gavillaccio su una parete che corre lungo quello che un tempo era il perimetro dell’antico castello di Gaville, citato appunto da Dante. La targa è stata inaugurata sabato 18 settembre in apertura dell’evento “Gaville ai tempi di Dante”.
Dopo l’inaugurazione della targa commemorativa alla presenza della sindaca, la cerimonia del 18 settembre è proseguita con la presentazione di una piccola pubblicazione edita dal Comune di Figline e Incisa che ricostruisce la storia e l’eredità lasciata al piccolo borgo attuale dal castello citato da Dante, ormai scomparso. Il libro si compone di una rassegna degli aspetti storico-artistici del luogo, curata dalla storica dell’arte Daniela Matteini, e di un tentativo di ricostruire l’antica comunità di Gavillaccio attraverso un’intervista agli abitanti attuali. A seguire, sulle strade di Gavillaccio è andato in scena lo spettacolo “Atlante poetico della Toscana – Viaggio con Dante nei borghi e nelle città”, un progetto di Accademia dei Mutamenti, Arca Azzurra, Compagnia Lombardi-Tiezzi e I Sacchi di Sabbia che, attraverso delle letture sceniche accompagnate da musica dal vivo, porta i versi del Poeta nei luoghi della Commedia. Un’iniziativa che si è svolta con il patrocinio della Regione Toscana nell’ambito di “Dante O’ Tosco”, il calendario delle celebrazioni dantesche promosse dalla Regione.
Il programma delle celebrazioni dantesche promosse dal Comune prosegue a ottobre con un doppio appuntamento. Il primo domenica 10, con “Dante in piazza!”. Non uno, ma decine di piccoli Dante sfileranno in piazza Ficino vestiti come il Poeta, indossando la classica tunica di colore rosso che l’iconografia da sempre gli riconosce, recitando i versi della Commedia e raccontando la vita e l’opera dell’Alighieri. Sarà l’atto finale di un progetto della compagnia teatrale Venti Lucenti iniziato con un percorso nelle scuole primarie del territorio. Due incontri in ciascuna delle cinque classi coinvolte durante i quali gli operatori hanno fatto conoscere i grandi temi universali della poetica dantesca attraverso un linguaggio accessibile anche ai più piccoli e utilizzando le tecniche di animazione teatrale. Le classi che hanno partecipato sono la 1°A della primaria Francesco Petrarca di Incisa, la 2°A della primaria La Massa, la 2°A e la 2°B della primaria Del Puglia di Figline e la 2°A della primaria Matassino.
A fine mese “Una piazza di libri”, la rassegna di promozione della lettura in programma dal 22 al 24 ottobre in piazza Parri, accanto alla Biblioteca comunale Rovai di Incisa, ospiterà la presentazione del cofanetto di quattro volumi “Dante Alighieri: e vidi quattro stelle”, una vita a fumetti del Poeta realizzata dalla casa editrice Kleiner Flug. Quattro storie per raccontare quattro aspetti della vita di Dante: l’amore, le amicizie, la vita politica e l’esilio, tracciando così il ritratto di un uomo del suo tempo, animato da una profonda passione e tormentato dalle difficoltà, che attraverso la fede, la scrittura e la filosofia cerca di elevare il proprio animo e di consegnarsi all’eternità.
“Dopo il Dante nelle frazioni, il Dante in video e quello tornato a Gaville, avremo anche i piccoli Dante e il Dante a fumetti”, spiega l’assessora alla Cultura Francesca Farini. “L’anno delle celebrazioni per il 700° anniversario della morte del Poeta, che ha visto il nostro Comune rappresentato anche a Ravenna, città in cui Dante è sepolto, nella sfilata delle città d’Italia che conservano memorie dantesche, è stato una grande occasione per promuovere un ampio progetto di esplorazione dei linguaggi della Commedia e di avvicinamento a uno dei testi fondativi della nostra cultura, rivolto soprattutto ai giovani e ai giovanissimi. Un testo senza tempo e senza età, e il fatto che il nostro territorio sia direttamente citato nella Commedia rafforza il nostro dovere di tenerne viva la grandezza”.