20, Aprile, 2024

“Il senso dei luoghi”: chiusa la mostra su Figline e Incisa. Oltre 700 i visitatori

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Si è conclusa lo scorso fine settimana la mostra su Figline e Incisa “Il senso dei luoghi”: una esposizione fotografica che, da ottobre, ha attirato curiosi e appassionati superando i confini comunali, e registrano oltre 700 visitatori. “Il reportage fotografico – ha commentato durante il finissage l’assessore alla Cultura, Dario Picchioni – è un modo per conoscere un territorio, raccontarlo e registrarne i cambiamenti. È con questa consapevolezza che, sulla scia di quanto già avvenuto in passato, abbiamo voluto affidare ad un collettivo che lavora in ambito internazionale, TerraProject, il compito di immortalare luoghi, persone, quotidianità, simboli di Figline e Incisa, in modo da restituircene un ritratto, curato da uno sguardo esterno, e dare continuità ad una tradizione inaugurata negli anni ’80. Già in passato, infatti, Figline era stata oggetto di reportage, a firma Paolo Monti nel 1980 e Gianni Berengo Gardin nel 2011: due grandi della fotografia, di cui abbiamo avuto il piacere di riproporre alcuni scatti a Palazzo Pretorio, in una selezione a cura del Circolo fotografico Arno, proprio nell’ambito della mostra Il senso dei luoghi”.

Tra il pubblico che ha ammirato questa mostra non ci sono stati solo cittadini di Figline e Incisa, ma anche circoli fotografici e visitatori che hanno approfittato delle aperture nei weekend, degli eventi collaterali o di altri eventi contestuali alla mostra per saperne di più sul territorio, attraverso l’esposizione allestita al primo e al secondo piano del Pretorio. Molto partecipato, in particolare da appassionati di fotografia, anche il finissage del 14 gennaio, che ha ospitato in veste di relatori: George Tatge, innovatore della fotografia paesaggistica e architettonica che ha dedicato buona parte della sua carriera al racconto per immagini dell’Italia; Giovanna Calvenzi, una delle photo editor e curatrici fotografiche di maggior fama al mondo, autrice anche della prefazione del catalogo della mostra; Martino Marangoni, fotografo, fondatore e presidente della Fondazione Studio Marangoni, specializzata in formazione e promulgazione della cultura fotografica nazionale ed internazionale.

“Come abbiamo avuto modo di ribadire anche durante il finissage, che grazie alla partecipazione di grandi nomi del settore è stata l’occasione per contestualizzare il valore dei reportage nell’ambito della storia della fotografia – conclude l’assessore Picchioni – se nelle sue fotografie Monti aveva privilegiato le architetture e Berengo Gardin l’aspetto sociale, TerraProject ha lavorato su un territorio più ampio, risultato di una fusione tra due enti, privilegiando le connessioni tra i due ex Comuni di Figline e di Incisa e includendo il racconto del lavoro, della scuola, delle vie di comunicazione, come i ponti, le strade, la ferrovia, ma anche delle passioni, delle abitudini, del tempo libero e della spiritualità dei suoi abitanti. Un modo, quindi, per mettere al centro la persona a 360 gradi e permetterci, in futuro, di riguardare questo eccezionale documento storico, che sarà conservato nell’Archivio fotografico comunale, del nostro attuale tessuto sociale e del nostro paesaggio e sentircene parte”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati