28, Marzo, 2024

Il Presepe del Borro: storia e manutenzione del vecchio capolavoro del parroco Mencattini

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Nel centro esatto della frazione Borro di Loro Ciuffenna, si trova un prezioso Presepe dei primi anni ’50 L’opera fu costruita da Don Pasquale Mencattini e realizzata con l’aiuto dei parrochiani, tra i quali si è distinto Pietro Galletti, attuale manutentore del presepe. Tra la sua costruzione e il suo riammodernamento, il presepe è stato praticamente abbandonato; poi rimesso a nuovo nel suo sistema elettrico ed idraulico. Questo permette tuttora il suo completo funzionamento assieme ad un accompagnamento sonoro fatto di musiche e racconti che narrano tutta la storia dall’Annunciazione alla nascita di Gesù.

Pietro Galletti, attuale manutentore del presepe e collaboratore nella sua costruzione, racconta come è tornato ad occcuparsi del lavoro più complesso di Don Pasquale Mencattini, ormai deceduto parroco del borgo:” Don Pasquale era il parroco del Borro e si spendeva con entusiasmo  nei confronti della comunità parrochiale. Questo fu il suo capolavoro di manualità e lo costruì lui soltanto insieme ai parrocchiani nei primi anni successivi alla seconda guerra mondiale e sicuramente è stato tra i primi presepi meccanici realizzati. Per questo, il presepe che si muoveva portò visitatori dal fiorentino e dell’aretino a visitarlo durante tutto l’anno. Quando fu costruito, era diverso: nonostante l’innovazione, aveva un impianto elettrico diverso; che adesso non sarebbe più a norma. ”

Prosegue Galletti:” Quando il parroco morì, il presepe fu abbandonato, fino all’acquisto privato del borgo, quando, saputo della sua vecchia gloria, fui chiamato per visionarlo e manutenerlo. Quando ho rivisto il presepe, ho capito che la meccanizzazione non er apiù funzionante e l’impianto elettrico era ormai antiquato. Non ho tenuto il conto dei motorini che ho dovuto cambiare. In principio cìnon ricordavo che quasi tutti i personaggi avrebbero dovuto muoversi, quindi fu un grande lavoro. Certo è da dire, che quando mi sono ritrovato a rimettere le mani sul presepe, è stato bello vedere come Mencattini aveva unito il racconto biblico ai mestieri e le arti Toscane. Per elempio nel presepe c’è una donna che mescola la polenta.”

Durante la visita del presepe, facilmente prenotabile, si accende un sottofondo sonoro, fatto di musiche e parole. Questo fa in modo che oltre alla concentrazione visiva che si impiega per osservare i minimi dettagli delle scene meccanizzate, si è trsportati dalla narrazione della storia di Gesù. Dalla sua Annunciazione alla sua nascita: con una notte di temporali fatti da giochi di luce, una cascata che scroscia e un’ambientazione che, senza scardinare la tradizione, collega Betlemme a un borgo valdarnese.

 

 

 

 

 

 

 

 

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