22, Dicembre, 2024

Il lavoro di Giulio Saverio Rossi donato a Casa Masaccio arriva a Praga nella mostra ‘Cantica 21’

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Alla mostra “Cantica 21 – Italian Contemporary Art Everywhere” di Praga, è stato selezionato il lavoro di Giulio Saverio Rossi donato alla collezione permanente di Casa Masaccio, Centro per l’arte contemporanea di San Giovanni Valdarno.

Ieri è stata inaugurata a Praga la mostra diffusa “Cantica21 – Italian Contemporary Art Everywhere”, un evento che celebra la ricchezza e la creatività dell’arte contemporanea italiana in tutto il mondo. L’iniziativa è il risultato di una collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero della Cultura, con l’obiettivo di sostenere artisti emergenti e affermati nel creare opere d’arte contemporanea.

Alla mostra “Cantica 21 – Italian Contemporary Art Everywhere” di Praga, è stato selezionato il lavoro di Giulio Saverio Rossi donato alla collezione permanente di Casa Masaccio, Centro per l’arte contemporanea di San Giovanni Valdarno.

La mostra, ospitata negli storici spazi dell’Istituto Italiano di Cultura, vanta una selezione di nove opere vincenti del bando internazionale “Cantica21”. Queste opere sono state scelte per rappresentare al meglio la vivacità e l’innovazione dell’arte contemporanea italiana.

Tra le opere esposte spicca “Il Giardino di notte” di Giulio Saverio Rossi, donato alla collezione permanente di Casa Masaccio, Centro per l’arte contemporanea di San Giovanni Valdarno. L’opera offre una riflessione su temi attuali, utilizzando proprietà fosforescenti di minerali appartenenti al gruppo delle “terre rare”. Queste sostanze, al centro del dibattito mondiale per il loro ruolo cruciale nello sviluppo tecnologico, diventano il punto focale di un giardino che trasforma la sua immagine tra giorno e notte. Tra le motivazioni – L’opera di Rossi si distingue per la sua capacità di far emergere una flora ‘fantasmagorica’ sulla sua superficie durante le ore notturne, suscitando riflessioni sulla duplicità dello sguardo e sulla relazione tra fruitore e sede espositiva.

Articoli correlati