23, Dicembre, 2024

Giorno del Ricordo, in Valdarno celebrazioni e testimonianze. Coinvolti i ragazzi delle scuole

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Oggi, 10 febbraio, si celebra il Giorno del Ricordo, la solennità civile nazionale italiana che ricorda i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe. Anche in Valdarno sono state organizzate cerimonie, occasioni di incontro e testimonianza, coinvolgendo in particolare i ragazzi delle scuole.

A Reggello ha portato la sua testimonianza Liana Sossi, esule istriana, che ha incontrato le studentesse e gli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Reggello durante il Consiglio Comunale straordinario. Riferendosi ai ragazzi e alle ragazze, la signora Sossi ha detto: “Con il cuore vi chiedo di raccontare e di ricordare l’incontro di oggi. Vi delego la testimonianza della mia storia, anche quando sarete donne e uomini adulti. Il ricordo di queste storie di vita sono importanti per non cadere nell’inganno delle guerre e dei razzismi. Siamo italiani ma siamo anche cittadini del Mondo”.

A Montevarchi si è svolta stamani presso il “Giardino Martiri dell’Istria”, alle porte di Levane, la solenne celebrazione in ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo italiano dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Presente il sindaco Silvia Chiassai Martini, i membri della giunta, l’Associazione ANVGD di Arezzo, l’Istituto del Nastro Azzurro, i rappresentanti delle Forze dell’ordine e gli studenti delle scuole.

“L’Amministrazione comunale di Montevarchi – ha commentato Chiassai – non ha mai dimenticato gli oltre 300.000 esuli fiumani, istriani e dalmati sradicati dalle loro terre e dai loro affetti, costretti a fuggire dal regime comunista di Tito, mentre altri venivano gettati nelle foibe, vittime innocenti di un’altra orribile strage della Seconda Guerra Mondiale, per anni sepolta sotto un incomprensibile silenzio. Il nostro territorio porterà per sempre i segni di questa tragedia attraverso le testimonianze dei profughi che per anni vissero vicino a noi nel Centro di raccolta di Laterina. Alle vittime di questa persecuzione, alle vittime delle foibe, ai profughi, ai loro discendenti, noi rivolgiamo un pensiero commosso e partecipe per l’ingiustizia subita per il solo fatto di essere “italiani”. Una storia che resterà un monito perenne contro le cattive ideologie, il revisionismo, l’indifferenza, le nefandezze dei regimi totalitari per difendere e rafforzare la democrazia”.

Il comune di Figline e Incisa ha organizzato invece una lectio magistralis per gli studenti delle quinte superiori tenuta dal professor Matteo Albanese, storico dell’Università degli studi di Padova. A Palazzo pretorio erano presenti gli studenti di cinque classi quinte dell’Isis Giorgio Vasari e dell’Istituto paritario Marsilio Ficino, per un totale di circa 80 studenti. La cerimonia è stata introdotta dagli interventi del presidente del Consiglio comunale Federico Cecoro e dell’assessore alla Cultura Dario Picchioni. Nella sua lezione, il professor Albanese ha ripercorso la vicenda storica dei popoli dalmati, istriani e giuliani dall’età moderna fino ai due conflitti mondiali e al tragico epilogo delle foibe e dell’esodo.

“Il massacro delle foibe e l’esodo giuliano dalmata – hanno spiegato il presidente del Consiglio comunale Federico Cecoro e l’assessore alla Cultura Dario Picchioni – furono gli ultimi fuochi di una delle pagine più tragiche nella storia dell’umanità, quella Seconda guerra mondiale che infiammò proprio dai nazionalismi, dal razzismo e dall’oppressione che sono le fondamenta di ogni regime totalitario. La presenza degli studenti delle nostre scuole superiori testimonia quanto sia importante tenere viva la memoria di una tragedia che colpì gli italiani e tutte le vittime delle foibe, affinché sia stabilmente una parte integrante della nostra coscienza storica condivisa”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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