26, Aprile, 2024

Taglio del nastro al borro di Rantigioni, terminati i lavori di mitigazione del rischio idraulico. Presenti anche Giani e Monni

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Una nuova cassa d’espansione insieme ad un sistema di ‘rallentamento’ del flusso delle acque con sbarramenti trasversali e la regolarizzazione della sezione idraulica: così a Faella è stato ridotto il rischio idraulico legato al fosso di Rantigioni, il corso d’acqua che negli anni scorsi è esondato più volte, creando non pochi problemi al centro abitato. L’ultimo episodio nel 2013, quando duecento nuclei familiari e attività produttive subìrono danni importanti a causa dell’esondazione del Rantigioni.

Questa mattina il taglio del nastro delle opere di mitigazione del rischio idraulico ha sancito la fine del 1° lotto, quello più importante in termini economici, dal valore di 1 milione e 300mila euro: presente il Presidente della Regione, Eugenio Giani, l’assessora alla difesa del suolo Monia Monni, il sindaco di Castelfranco Piandiscò Enzo Cacioli, gli assessori della giunta e i tecnici che hanno seguito il progetto, realizzato tra l’altro rispettando i tempi previsti.

“Come Regione interveniamo con opere significative per la tutela e la salvaguardia del territorio – ha commentato il Presidente Giani – ricordiamo che il bacino dell’Arno, di cui il Rantigioni fa parte, è a carattere torrentizio: è fondamentale portare a termine interventi di messa in sicurezza come questi”.

“Questo è un intervento molto significativo, eseguito con rapidità e capacità di intervento: è soddisfacente investire risorse e vedere che vengono concretizzati con la realizzazione delle opere nel rispetto dei tempi – ha commentato l’assessora Monni – questo è un intervento da 1 milione e 300mila euro molto significativo per questo territorio e molto innovativo dal punto di vista tecnico. Stiamo anche lavorando per finanziare gli altri due lotti, che mancano per il completamento dell’opera”.

“Questo primo lotto, insieme poi agli altri due – ha ricordato il sindaco Cacioli – consentirà di dare ristoro alla popolazione di Faella colpita in maniera anche importante negli anni dalle esondazioni. Rallentare il Rantigioni, affluente del Faella, che a sua volta è affluente dell’Arno, significa mettere in sicurezza un intero territorio”.

Il rischio idraulico dell’abitato di Faella, come testimoniato dall’evento dell’ottobre 2013, è dovuto alla presenza di un tombamento che subito a monte dell’edificato raccoglie, in modo insufficiente, le acque del Borro di Rantigioni. Per superare questa criticità sono state progettate e completate queste opere, che riguardano appunto il primo lotto, per la realizzazione di una cassa di espansione in derivazione sul Borro, che ha una capacità di laminazione di circa 3000 metri cubi di acqua in caso di evento di piena.

Per completare l’intervento rimangono adesso due lotti: uno riguarda la risistemazione della sezione idraulica del Rantigioni nell’ultimo tratto fino all’ingresso nel tratto tombato (dove iniziano le abitazioni di Faella); l’altro invece prevede proprio la sistemazione del tratto tombato, con l’ampliamento delle tubature che passano sotto all’intero centro abitato, che furono realizzate fra gli anni ’70 e ’80.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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