24, Aprile, 2024

Ritardi sulla tratta valdarnese, ennesimo lunedì nero per i pendolari. Caos e poche comunicazioni nelle stazioni

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“Il mio lunedì e quello di molti di voi inizia con il veleno”. È una delle testimonianze che questa mattina sono arrivate sulla pagina facebook del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima. Pendolari alle prese, ancora una volta, con una serie di ritardi e anche cancellazioni parziali che si sono concentrati proprio nelle prime ore del mattino sulla tratta Arezzo-Firenze, quando le stazioni sono prese d’assalto da lavoratori e studenti, questa mattina costretti ad aspettare anche oltre mezz’ora e, in qualche caso, a lasciar perdere e prendere la macchina.

Un caos che tra l’altro è stato accompagnato da comunicazioni piuttosto scarse e poco chiare, lamentano i pendolari: “Le versioni sono cambiate nel corso della mattinata. Dal prolungamento dei lavori sulla linea al guasto agli impianti nella stazione di Figline. Morale? Per arrivare ad Arezzo abbiamo dovuto usare l’auto!”. “Stamani il solito delirio… e l’annuncio misterioso… treni in ritardo per… e clic, la vocina si interrompe lasciando la suspense”. Tra l’altro anche i ritardi sui tabelloni in stazione sono stati segnalati, in alcuni casi, solo all’ultimo, quando il treno avrebbe dovuto essere già arrivato. “Stamani ritardi e pessima comunicazione che oltretutto impedisce agli utenti di decidere se scendere o aspettare. Un disservizio allucinante”, commenta un’altra utente.

La comunicazione ufficiale sul sito di RFI è stata la seguente: “Dalle ore 7.00 sulla linea convenzionale Roma-Firenze, direzione Roma, il traffico ferroviario è rallentato in prossimità di Figline per un inconveniente tecnico alla linea”. E poi alle 8.10 l’aggiornamento che segnalava che il traffico ferroviario “è tornato regolare dopo l’intervento dei tecnici di Rfi che hanno ripristinato la piena funzionalità della linea. Effetti sulla mobilità ferroviaria: 4 Regionali con rallentamenti da 20 a 70 minuti, 2 Regionali limitati”.

Dalla parte dei pendolari, resta l’amarezza per un disservizio pesante, come raccontano le loro testimonianze: “Venerdì mattina il treno aveva circa 20 minuti di ritardo, io ho perso due coincidenze a SMN e mi è stato risposto che non era colpa di Trenitalia perché c’era un guasto sulla linea (?). Questa mattina, il treno aveva ben 25 minuti di ritardo. Sono dovuta andare al lavoro in macchina per non arrivare tardi per due giorni di fila, visto che era successo anche venerdì. Morale della favola, mi sparo 100 km tra andata e ritorno, pagando benzina e casello, ma il 31 ottobre avevo pagato l’abbonamento e l’ho pagato anche caro. Cosa possiamo fare? Di pagare l’abbonamento e la benzina, mi sono rotta. Non riescono a garantire un servizio minimo come questo, ma si fanno pagare e bene”.

E ancora: “Stamattina mio figlio alle h. 10.00 ha il parziale di statistica, per non rischiare di arrivare in ritardo ha optato per prendere il treno prima delle 08.10 da Rignano, pensando di poter contenere qualche ritardo ormai cronico di Trenitalia. Ma la realtà ormai supera qualsiasi possibile soluzione preventiva che possiamo trovare per tappare quei buchi di disservizio che ci attanagliano l’esistenza, infatti il treno ha ben 49 minuti di ritardo e continua a maturarne durante il tragitto… Probabilmente arriverà in ritardo se arriverà… Mi sembra una cosa gravissima.. secondo me dobbiamo iniziare a manifestare fisicamente il nostro dissenso non è più possibile scrivere a Regione e customer care… adesso basta”.

Sulle segnalazioni (che vanno inviate a numeroverdetpl@regione.toscana.it) infine, il commento amaro: “Sono tre mesi che scientificamente segnalo ogni disservizio. Risultato zero. Neppure una risposta alle decine di mail, né un miglioramento del servizio né una posizione decisa della Regione”.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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