19, Aprile, 2024

“Il lupo rischia di diventare anche un problema sociale”: l’allarme di CIA Arezzo dopo nuovi attacchi in Valdarno

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“Il lupo ormai è sempre più prossimo agli abitati e fa stragi di animali ovunque”: l’allarme è rilanciato ancora una volta dalla Confederazione italiana agricoltori di Arezzo, dopo nuovi attacchi che si sono registrati ancora in Valdarno, in particolare in Val d’Ascione, nella zona di Terranuova. Serena Stefani e Massimiliano Dindalini, Presidente e Direttore di Cia Arezzo, lanciano un appello a istituzioni regionali e nazionali: “Adesso non è più una questione pesante e delicata per il mondo agricolo, che da anni segnala l’aumento esponenziale del predatore e lamenta danni ingenti agli allevamenti”.

Fino ad oggi il tema dell’esubero della presenza del lupo è stato portato dalle campagne ai tavoli istituzionali senza alcun successo, sottolinea CIA Arezzo. “Dopo aver pensato che molti gridassero al lupo, ingigantendo il problema, ci siamo improvvisamente resi conto che il lupo c’è davvero ed è pericoloso per l’intera comunità”, aggiungono Stefani e Dindalini, raccontando le disavventure con pesanti risvolti economici vissute negli ultimi anni dagli allevatori.

“Un esempio per capire le dimensioni: l’azienda agricola Ascione, in Valdarno, che alleva ovini e produce formaggi, denuncia dagli 80 ai 100 attacchi l’anno, di media uno ogni tre giorni, con pesanti ripercussioni sui bilanci: anche quando non vanno a segno, infatti, le incursioni dei lupi causano stress e paura e gli animali rallentano la produzione di latte. Gli stessi cani, utilizzati per la difesa del gregge, cominciano a non essere più efficaci: hanno paura! Il mondo agricolo, che paga le maggiori conseguenze di mancate decisioni e assenza di interventi adeguati, da solo non è riuscito ad ottenere la necessaria attenzione e soprattutto soluzioni efficaci. Adesso è la comunità ad avere paura e a chiedere di affrontare la questione lupo perché il problema non è più solo economico ma diventa sociale”, aggiungono Stefani e Dindalini che, proprio in questi giorni stanno raccogliendo le testimonianze degli allevatori. “Sono i cittadini a sollecitare decisioni che non sono più rinviabili. Richieste che la nostra organizzazione sosterrà con forza”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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