25, Aprile, 2024

Via Giuseppe Bigazzi: intitolata al sindaco destituito dal fascismo una strada della città

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Una festa per l’intera comunità quella che si è tenuta nel pomeriggio a Terranuova per l’intitolazione di una strada a Giuseppe Bigazzi, il sindaco che nell’estate 1922 fu costretto a firmare le sue dimissioni dall’incarico a causa dell’arrivo dei fascisti.

Dopo aver accolto la richiesta di cittadini e familiari l’amministrazione comunale terranuovese ha deciso di dedicare a quel sindaco la strada che va dall’incrocio tra via Gino Fabbri e via Pernina fino all’incrocio di via della Penna con la Strada provinciale n.5.

Presenti alla cerimonia i parenti di Giuseppe Bigazzi che hanno ricordato l’uomo e raccontato aneddoti sulla sua vita.

Il Sindaco Sergio Chienni:“Accogliendo la richiesta di cittadini e familiari di Giuseppe Bigazzi, la nostra amministrazione ha deciso di dedicare una via ad un Sindaco che ha lavorato per la comunità in modo retto ma che a causa del fascismo fu rimosso dal suo incarico. Un segno per restituire memoria ad un amministratore che ha operato con onestà e spirito di servizio dal 1920 al 1922. Eletto nelle liste del Partito Popolare nel 1920 Giuseppe Bigazzi amministrò in un periodo tra i più difficili per l’Italia, ancora provata dalla Prima Guerra Mondiale. Con l’avvento del fascismo la situazione politica cambiò e Bigazzi fu destituito dalla carica tra spintoni e violenza verbale da parte degli squadristi”.

Come ha ricostruito il professor Carlo Fabbri (nel volume Terranuova Bracciolini e le sue frazioni) «Le “squadracce”, nei confronti delle quali per direttive superiori talvolta le forze dell’ordine erano costrette a chiudere un occhio, avevano dato prova di sé anche a Terranuova. Seguendo quindi l’esempio di ciò che era accaduto anche in altri luoghi, nell’estate del 1922, un gruppo di esagitati armati di manganello si recarono a Montelungo e costrinsero Bigazzi a firmare un foglio con le sue dimissioni. Il consiglio fu dichiarato sciolto con Decreto Reale del 19 ottobre 1922 e per l’ordinaria amministrazione fu nominato un commissario prefettizio».

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