Famiglie, minori, anziani, servizi educativi e di assistenza domiciliare: il Comune di San Giovanni dedica alla sfera del sociale quasi un milione di euro. Dei 981.960 euro, 350.000 sono i contributi a sostegno delle famiglie, 91.560 quelli a sostegno dei minori, 160.000 i servizi per l’assistenza domiciliare, 195.000 quelli per l’assistenza educativa e 185.000 per i servizi agli anziani. Dei contributi a sostegno di famiglie e minori fanno parte il trasporto scolastico, la mensa scolastica, il nido, il sostegno alle utenze domestiche, le emergenze abitative, l’affitto per le case popolari, le rette dei minori, il contributo affitto (64 domande) e il contributo sulle bollette dell’acqua grazie al bando Ait (155 domande).
“Costruire sicurezza sociale – spiega l’assessore Nadia Garuglieri – vuol dire offrire la certezza a tutte le persone e le famiglie di potere contare su un sistema di protezione che si attiva per rispondere ai bisogni sociali, per prevenire e contrastare gli elementi di esclusione e di marginalità. Promuovere la coesione sociale significa sostenere la rete di relazioni, attività, iniziative collettive che sono alla base della piena partecipazione, della cittadinanza attiva e dei processi di inclusione sociale – Le politiche sociali del nostro comune hanno tenuto presenti entrambi questi aspetti nella profonda convinzione che solo da una loro sinergia si possa produrre valore”.
“Nella nostra realtà comunale – continua l’assessore al sociale e al welfare Nadia Garuglieri – gli interventi di sostegno economico dedicati alle famiglie hanno nella voce di bilancio del sociale uno spazio importante perché ancora una buona parte delle prestazioni dei servizi sociali si concretizzano in trasferimenti monetari. Ma il sistema dei servizi sociali è chiamato anche, ma direi soprattutto, a garantire e promuovere la piena inclusione sociale e l’integrazione; e questo non può che avvenire attraverso un sistema di reti di relazioni sul territorio che sostengono e accompagnano le persone più fragili nel percorso non semplice di crescita personale e di autonomia per recuperare una progettualità ed una capacita imprenditoriale sulla propria vita che è la vera fonte di benessere. Per questo il tema della partecipazione è sempre stato al centro delle nostre politiche di welfare. Il nostro modello di riferimento, lo abbiamo detto più volte, è quello del welfare di comunità o civile dove tutti i soggetti del territorio sono coinvolti e che trova proprio nei patti di collaborazione gli strumenti amministrativi partecipativi.
Abbiamo fatto patti di collaborazione con le istituzioni scolastiche per promuovere attività di service learning ( progetti in cui si coniuga il servizio alla comunità con l’apprendimento) con i rappresentanti delle associazioni di categoria per promuovere l’inserimento delle persone con disabilità in contesti reali e favorirne l’autonomia, con il Centro istruzione per adulti del territorio per promuovere una formazione mirata ai bisogni dei cittadini più fragili, con le associazioni del territorio per promuovere la cura dei beni comuni urbani, con cittadini singoli. Lavorare sui processi di inclusione ed integrazione – conclude l’assessore – ha voluto dire promuovere politiche attive dando spazio ad iniziative orientate alla crescita personale e sociale”.
Fra i principali progetti di politica attiva messi in campo o portati avanti dall’Amministrazione nel 2022 troviamo i centri estivi, il servizio di educativa di strada, il centro educativo e il progetto dedicato alle persone con disabilità basato sui principi della convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità.