È diventato operativo da pochissimi giorni il nuovo stabilimento Lem Fenice in via Valiani a Levane: il nome non è casuale, ma evoca proprio la rinascita dalle ceneri, un passaggio letterale per la Lem, azienda che si occupa di galvanizzazione e lavorazione accessori metallici per l’alta moda, e che nell’aprile del 2021 fu colpita da un incendio che distrusse il precedente sito produttivo. Da allora, come ha spiegato questa mattina l’Amministratore di Lem Srl, Daniele Gualdani, l’azienda ha dovuto fare i conti con una sistemazione provvisoria, turni serrati per i dipendenti che non si sono comunque mai tirati indietro, e nel frattempo rimboccarsi le maniche proprio per costruire il nuovo stabilimento.
L’inizio del 2025 dunque segna un punto di ripartenza per la Lem, con il taglio del nastro ufficiale alla presenza non solo dell’Amministratore Gualdani, ma anche del sindaco di Bucine Paolo Nannini, dei progettisti e tecnici che hanno lavorato affinché lo stabilimento riaprisse, tra cui l’architetto Matassoni e il project manager Maccarini, e dei lavoratori. Lo stabilimento, dotato di tecnologie moderne sia sul fronte della produzione che su quello della sicurezza, è di 3mila metri quadrati, e attualmente ospita 70 lavoratori.
Daniele Gualdani, Amministratore Lem: “Noi oggi chiudiamo un cerchio iniziato con l’incendio dell’aprile 2021. E questo è un punto di partenza, vogliamo iniziare la nostra nuova crescita, tra l’altro in un momento di grande difficoltà per il settore moda, e questo ha un significato molto importante. Questo è uno stabilimento modernissimo, in sicurezza con sistemi antincendio avanzati, connesso e digitalizzato. Per ora lavorano circa 70 – 80 persone, ma abbiamo spazi, qui accanto e ristrutturando il sito vecchio, per poter arrivare a 150 dipendenti. Abbiamo un piano di investimenti per altri sei siti produttivi sempre in via Valiani: questo dipenderà ovviamente dalle scelte dei nostri clienti finali e dalla loro scelta di produrre in Italia”. Gualdani ha ricordato le difficoltà di lavorare dopo l’incendio, concentrando i turni all’interno di una sede provvisoria più piccola e ha ringraziato per questo i dipendenti. E per il futuro ha aggiunto: “Crediamo fortemente nel made in Italy, puntiamo su questo prendendoci dei rischi, sperando che i nostri clienti credano in noi”.
Alessandro Severi è il nuovo responsabile dello stabilimento: “È migliorato il processo produttivo sia la qualità, perché l’impianto è totalmente nuovo, ha un sistema innovativo di tracciabilità e un sistema all’avanguardia nel trattamento delle acque reflue”.
Il sindaco di Bucine, Paolo Nannini: “Sono orgoglioso di questa azienda e di quello che sta facendo. Sono tecnologicamente avanzati, hanno rispetto dei lavoratori e della sicurezza, e in un momento in cui si paventa la crisi stanno sul mercato, mantenendo un livello molto alto. Sono contento e staremo vicini a loro e a tutti gli imprenditori di questa zona, che sono la linfa vitale e determinano il benessere dei nostri cittadini”.