Le brughiere che si riprendono il Pratomagno, grazie all’intervento dell’uomo: è stato questo l’obiettivo con cui, ormai alcuni anni fa, è nato il progetto LIFE Granatha, finanziato con fondi europei. In questi anni sono state messe a dimora nuove piante di erica, una pianta utilizzata per realizzare le scope, e questo ha permesso da un lato di ricreare un habitat che si stava perdendo, e veder quindi tornare specie di uccelli e rapaci che erano sempre meno presenti in Pratomagno; dall’altro lato, ha portato alla nascita di una cooperativa locale che si occuperà proprio della valorizzazione socioeconomica, con la produzione e, a breve, la messa in vendita delle scope di erica del Pratomagno.
Il progetto dunque non si ferma, anzi: nelle scorse settimane sono arrivati in Pratomagno per conoscere questa realtà sia i partecipanti alla Conferenza Internazionale sull’Ecologia del Fuoco, organizzata da Association for Fire Ecology e Pau Costa Foundation, in collaborazione con Regione Toscana e DAGRI UNIFI (ricordiamo che in Pratomagno sono stati eseguiti anche interventi di fuoco prescritto); sia un team di esperti marocchini arrivati in Italia Nell’ambito della Componente regionale mediterranea del progetto IKI “L’accordo di Parigi in azione” della FAO, proprio per conoscere il progetto LIFE Granatha.
E oggi, intanto, si tiene la Conferenza iniziale del progetto LIFE ShepForBio, a Santa Sofia, in provincia di Forlì-Cesena, nell’Appennino forlivese. LIFE ShepForBio è un progetto che coinvolge anche il Pratomagno e nasce proprio dal desiderio di conservare gli ambienti di prateria attraverso il coinvolgimento di pastori e allevatori e la valorizzazione del loro lavoro, inteso come unico strumento che garantisca la conservazione di questi ambienti e della ricca biodiversità che li caratterizza. Obiettivo principale del progetto è il miglioramento dello stato di conservazione di tre tipologie di habitat di prateria e pascolo (Habitat 5130, 6210*, 6230*), riconosciuti di importanza comunitaria dall’Unione Europea. Una delle Azioni principali del progetto prevede la creazione di una scuola di formazione per nuovi pastori ed allevatori, il cui principale obiettivo è la promozione del pastoralismo come strumento per una gestione sostenibile e duratura di tali ambienti, contribuendo a contrastare lo scarso ricambio generazionale che affligge questo settore, in particolare nelle zone più marginali.
La realizzazione del progetto è possibile grazie al contributo del programma LIFE dell’Unione Europea e di tutti i soggetti coinvolti, tra cui D.R.E.Am – Italia, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, Regione Toscana, Università degli Studi di Roma – La Sapienza, Università degli Studi di Firenze, Euromontana, Unione dei Comuni del Casentino, Unione dei Comuni del Pratomagno, Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve, Unione Romagna Forlivese.