Gli Uffizi del Carnevale è una delle tradizioni più antiche di San Giovanni Valdarno e quest’anno torna ad essere celebrata a pieno regime. Viene festeggiata durante le cinque domeniche che precedono il martedì grasso ed ogni domenica dopo la consueta messa delle 11, per il centro storico cittadino sfila il carroccio con i paggetti in costume accompagnato dal Concerto Comunale e dagli sbandieratori. Al termine della sfilata, nei locali della Basilica (nei Saloni), si tiene il ricco pranzo a base di ricette locali e del tipico Stufato alla sangiovannese. I festeggiamenti sono possibili grazie alla grande colloborazione che coivolge l’Ente basilica, l’associazione Liberarte, l’associazione Pro Loco di San Giovanni Valdarno e il Comune che patrocina l’evento.
I prossimi appuntamenti saranno domenica 29 gennaio e domenica 5, 12 e 19 febbraio. Nel pomeriggio delle ultime due domeniche di carnevale, infine, sfilano in Corso Italia i carri della Società del Carnevale Sangiovannese con bambini, ragazzi ed adulti in costume.
Don Luigi Torniai spiega l’origine del termine Uffizi:”Il termine Uffizi, in questo caso è da comprendere nell’accezione ecclesiastica, ossia con il significato di ufficiare, recitare l’uffizio o celebrare l’uffizio dei defunti con offerte che spesso consistevano in cera, denaro o quant’altro necessitasse all’oratorio di Santa Maria delle Grazie per le celebrazioni in suffragio dei defunti. Era infatti in questa chiesa che le sette compagnie di suffragio createsi nella seconda metà del XVII secolo confluivano nel periodo di carnevale per ricordare i propri cari e non solo. In questo contesto l’occasione di incontrarsi assunse anche un valore di festa tanto che, dalla loro nascita sino ad oggi, gli Uffizi se pur variati più volte di numero secondo il numero delle compagnie, si svolgono ancora nei locali dell’attuale basilica con ricchi pranzi a base di ricette tipicamente locali e dello Stufato alla Sangiovannese, preceduti dalla sfilata del carroccio con paggetti in costume in ricordo della processione con cui venivano consegnate le offerte. Le cinque domeniche vedono il susseguirsi dell’Uffizio di Sant’Antonio, dell’Uffizio di Santa Lucia, l’Uffizio dell’Industria e Vicariato e l’Uffizio delle Donne o della Provvidenza.”
“Nello tempo ch’è detto carnevale | Alla Basilica, nelle grandi sale, | Si riunivano in tempi ormai lontani | Per far doni alla chiesa, i parrocchiani…” inizia così la ricetta in rima dello Stufato alla Sangiovannese che ricorda il grande legame che unisce il piatto tipico cittadino con una delle manifestazioni più importanti, gli Uffizi di Carnevale.
Il sindaco Valentina Vadi:“Siamo davvero felici di tornare a vivere gli Uffizi del Carnevale per come li conosciamo da sempre. Nella riscoperta delle nostre origini, delle tradizioni, delle nostre radici affondano l’identità di una comunità, il suo riconoscimento e la sua coesione. Un ringraziamento a tutti gli enti e le associazioni che collaborano per la riuscita della manifestazione”. Antonella Morali, Liberarte: “E’ il terzo anno che ci occupiamo di coordinare l’organizzazione della sfilata del corteo storico. L’entusiasmo e il grande apprezzamento che ogni volta riceviamo ci ripaga di tutta la fatica precedente. I costumi vengono presi a noleggio da una sartoria fiorentina e sono ispirati a modelli del 1600 perché la prima documentazione degli Uffizi risale proprio al 1675. Durante le cinque domeniche distribuiamo anche volantini che spiegano e attestano la storia di questa antica tradizione”.