Il Comune di Figline e Incisa ha celebrato oggi il Giorno del ricordo con una lezione della professoressa Francesca Cavarocchi sulle origini, i tragici fatti e le conseguenze dei massacri delle foibe e sull’esodo giuliano dalmata. All’iniziativa, organizzata dalla Presidenza del Consiglio comunale, hanno partecipato gli studenti delle classi delle scuole superiori del territorio, quattro classi dell’Isis Giorgio Vasari e una dell’Istituto paritario Marsilio Ficino, con gli studenti collegati in streaming dalle loro scuole per garantire il rispetto delle norme anticontagio.
Dopo i saluti del presidente del Consiglio comunale Federico Cecoro e dell’assessore alla Cultura Dario Picchioni, la professoressa Cavarocchi, docente di Storia e cultura sociale all’Università di Firenze, ha ripercorso la vicenda degli eccidi di militari e civili italiani da parte dei partigiani jugoslavi e della polizia segreta di Tito che avvenne negli ultimi anni della Seconda guerra mondiale e in quelli subito successivi. Il Giorno del ricordo, il 10 febbraio, ricorre proprio nella data in cui, nel 1947, la firma dei trattati di pace di Parigi assegnò alla Jugoslavia i territori dell’Istria, il Quarnaro, la città di Zara e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza italiani, inasprendo la persecuzione di istriani, fiumani e dalmati. Migliaia di persone vennero uccise e i loro corpi gettati nelle foibe, gli inghiottitoi carsici tipici di quelle regioni. Un numero compreso tra i 250.000 e i 350.000 italiani furono costretti all’esodo.
“I massacri delle foibe – spiegano Federico Cecoro e Dario Picchioni – sono la tragica testimonianza di quell’orrore, figlio dei nazionalismi e del razzismo, che ha insanguinato così tante pagine della storia del Novecento. Troppo a lungo questa vicenda è stata occasione di distorsioni storiche e rivendicazioni politiche, quando non addirittura di un vero e proprio negazionismo. Il Giorno del ricordo è l’occasione per rafforzare la coscienza storica condivisa. Per questo, anche quest’anno, ci siamo rivolti agli studenti per tramandare e tenere viva la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati”.