In occasione dell’8 maggio, Giornata mondiale della Croce Rossa Italiana, dalle finestre di Palazzo Varchi a Montevarchi sventolerà la bandiera dell’organizzazione, per celebrare i volontari che in ogni angolo del mondo forniscono assistenza e soccorso e in particolare per ringraziare il Corpo militare e le infermiere volontarie della CRI per il contributo dato alla città durante la pandemia.
Lo ha annunciato il sindaco Silvia Chiassai Martini che nell’occasione ha espresso parole di ringraziamento: “La città di Montevarchi sarà sempre grata per il servizio svolto dalla Croce Rossa Italiana nel nostro territorio. Abbiamo affrontato insieme mesi terribili a causa del Covid, riscoprendo attenzione, spirito di sacrificio e solidarietà verso chi ha avuto più bisogno. Abbiamo combattuto con grande responsabilità un virus che ha minato la salute e le libertà di tutti noi, guidati dall’obiettivo di “fare squadra” per sostenere i cittadini, le famiglie, il mondo della scuola. Uno sforzo enorme, portato avanti in collaborazione con tante associazioni e volontari che è stato prezioso e che Montevarchi non dimenticherà mai”.
“Ricordo che grazie alla generosità di tanti cittadini, con il Fondo Emergenza Coronavirus, abbiamo avuto la possibilità di fornire gratuitamente ai ragazzi delle scuole i test sierologici e siamo stati anche i primi in tutta la Regione, e non solo, a fornire autonomamente ai montevarchini e alla popolazione scolastica un servizio gratuito di test antigenici rapidi, ogni fine settimana, per un totale di oltre 7.000 tamponi effettuati. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’operato e la competenza del personale del Corpo Militare volontario della Cri e delle Infermiere volontarie che insieme a noi hanno contribuito ad allestire questo servizio. Un monitoraggio che ha permesso di tenere sotto controllo la diffusione del contagio durante la terza ondata del virus, permettendo a Montevarchi di essere l’unico comune della provincia a restare costantemente al di sotto del parametro di “zona rossa” di 250 casi ogni 100.000 abitanti”.
“Purtroppo oggi – aggiunge Chiassai – i nuovi scenari di guerra si sono aggiunti alla difficoltà del Covid in cui l’impegno della Croce rossa, degli operatori del terzo settore e di tante associazioni di volontari continua ad essere fondamentale nel portare aiuti umanitari alle popolazioni e nell’accoglienza dei profughi, in maggioranza donne e bambini che scappano da una guerra orribile Un grazie speciale, quindi, alla Croce Rossa Italiana che rappresenta l’Italia migliore e per cui sentiamo di celebrare l’impegno e il coraggio in ogni parte del mondo”.