26, Aprile, 2024

Serristori, i Cobas avvertono: “Aprire un punto di primo soccorso è una scelta pericolosa”

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Il progetto per l’apertura di un punto di primo soccorso per codici minori al Serristori finisce di nuovo al centro delle critiche dei Cobas P.I. della Asl Toscana Centro, che puntano il dito sulle politiche sanitarie regionale più in generale e sulla recente proroga del dottor Morello alla guida dell’Azienda sanitaria. “Le scelte e le azioni di politica sanitaria messe in atto dal presidente della Regione Toscana Giani sul servizio sanitario regionale stanno comportando un peggioramento dell’organizzazione dei servizi e attività degli ospedali, territori e distretti con drammatiche ricadute su ciò che resta del servizio sanitario pubblico del Valdarno Fiorentino”, scrivono in una nota i Cobas.

“Gravissima – secondo i rappresentanti sindacali – è stata la scelta di confermare alla guida dell’Asl Toscana Centro il Dottor Morello, che si è visto spostare il pensionamento di due anni, portando la durata del contratto a manager della sanità a cinque anni rispetto ai tre scaduti. Vergognoso è stato il silenzio del Consiglio Regionale e della 3° Commissione non solo sulle nomine e sulle spartizioni delle poltrone ma sulle verifiche istituzionali di propria competenza. Una proroga strumentale, ingiustificata e frutto a quanto sembra di una interferenza di poteri forti su una gestione regionale debole, deficitaria e scarsamente trasparente. Questa nomina, unita all’ambiguità della maggioranza della Giunta che sostiene Giani, rimette in sella il dottor Morello, uno dei maggiori nemici del presidio Serristori quale ospedale per acuti, e rende più solida la ricca rete di strutture private ‘accreditate’ come case di cura, laboratori, studi fisioterapici e strutture residenziali che negli anni del depauperamento del servizio pubblico valdarnese hanno raggiunto sostanziosi profitti che vogliono mantenere”.

Secondo i Cobas, l’apertura del punto di primo soccorso per codici minori è “pericolosa”. Si tratta di un “Punto di Primo Soccorso per gestire codici minori (bianchi e azzurri) viste le lunghe attese che i cittadini fanno al DEA dell’OSMA (dove sono stati spesi milioni di euro) e al PS dell’Ospedale della Gruccia di Montevarchi. E questo pur essendo stati avvisati formalmente, Giani, Morello e la sindaca Mugnai, sulla pericolosità dell’apertura del Punto di Primo Soccorso su un ambito territoriale valdarnese con più di 50mila abitanti che comprende vallate e complesse comunità montane, una ricca rete di attività economiche industriali, artigianali, ricettive e turistiche con Autostrada e percorsi viari regionali e provinciali ad alta intensità”.

In particolare, proseguono i Cobas “è una follia attribuire la gestione del Punto di Primo soccorso in modo improprio al personale medico del 118, al personale infermieristico interno e ai medici internisti dei reparti. Non si può perseverare in questa follia attribuendo la gestione impropria del PPS al personale medico del 118 e del personale infermieristico del presidio che più volte come COBAS abbiamo ribadito non può essere distolto dalla sua funzione dell’emergenza territoriale, poiché l’eventuale attivazione dell’automedica fuori dall’Ospedale lascerebbe sguarnito il PPS, essendosi pronunciati chiaramente i pochi medici internisti del presidio di non essere disponibili ad abbandonare le proprie specialistiche per tamponare l’assenza del medico del 118, al fine di gestire un ‘obbrobrio’ dal solo sapore elettoralistico e del quale i cittadini del Valdarno fiorentino non hanno alcun bisogno”.

Secondo quanto riferiscono i rappresentanti sindacali, sarebbe “in corso una sollevazione da parte di tutto il personale sanitario interessato del presidio e proprio in data odierna è previsto una riunione del Dipartimento dell’Emergenza Aziendale con l’intenzione di asfaltare i dissensi professionali e organizzativi per far partire in quelle condizioni il PPS che non vogliamo. Ribadiamo come COBAS la nostra ferma contrarietà ad un pastrocchio gestionale sanitario di un Punto di Primo Soccorso poiché è una risposta inadeguata per le sue impostazioni e caratteristiche di trattare in sicurezza sia i codici minori che quelli di media e alta criticità slegato come sarebbe dalla diagnostica radiologica e di laboratorio. Giani, Morello e Mugnai sappiano che in questo modo viene messa a rischio la salute dei cittadini e la Sindaca, che potrebbe fermare il declassamento in atto, sappia che l’attivazione del punto del PPS è l’inizio dello smantellamento vero e proprio del presidio ospedaliero con la prosecuzione della chiusura dei posti letto già in atto”.

“Non c’è nulla di più definitivo di quello che gli altri ti impongono come temporaneo – concludono i Cobas – basta dunque con questo teatrino comunale, con le indecorose uscite di botta e risposta tra maggioranza, pseudo assessori, opposizioni mentre Giani, Italia Viva e PD continuano a dare mandato al Direttore Generale di fare tabula rasa del Serristori. Occorre riaprire senza alcun indugio il PS H24 e se questo non avviene ci aspettiamo coerenza, una dura opposizione e l’attesa mobilitazione popolare da loro annunciata a sostegno dell’Ospedale Serristori: tutto il resto è fuffa e propaganda”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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