La Fondazione Gianfranco Salvini, ente no profit fondato da CRT, ha promosso uno progetto per elaborare linee guida ministeriali sulla riabilitazione cognitiva di pazienti affetti da Afasia e Neglet.
L’Afasia è un disturbo causato dalla presenza di lesioni a parti del cervello con la perdita parziale o completa della capacità di esprimersi o comprendere parole pronunciate o scritte. Il Neglet è la sindrome di eminegligenza spaziale: difficoltà a percepire e agire nella parte dello spazio esterna al corpo opposta alla sede della lesione cerebrale. In pratica il paziente pur vedendo tutto non riconosce una parte del mondo esterno. Sono entrambe conseguenze invalidanti di un evento acuto al cervello e dove intervenire con la massima tempestività può fare la differenza. Da qui l’interesse scientifico e di chi si occupa di riabilitazione è altissimo. Sono disturbi spesso molto sottovalutati e non affrontati con la dovuta conoscenza. Per cercare di aiutare i pazienti che soffrono di tali patologie ha avuto luogo il primo seminario presso l’Ospedale della Gruccia, tenuto dal Dottor Mauro Mancuso, Direttore scientifico del CRT (Clinica Riabilitazione Toscana), Marco Mugnai, dal vice Presidente della Fondazione Salvini e dalla professoressa Costanza Papagno, ordinaria di neurologia al CImec (Centro Interpretazione Mente e Cervello). Il seminario mirava ad approfondire studi e metodi nelle problematiche celebrali a seguito di eventi acuti. Inoltre, è previsto un secondo seminario presso il corso di medicina dell’Università di Siena.
La Professoressa Costanza Papagno: “C’è molta poca disposizione in Italia per quanto riguarda la riabilitazione cognitiva, forse solo per quella motoria c’è molta più attenzione. Per tutta una serie di problemi, legati anche alle problematiche motorie, come la mancata considerazione della metà sinistra o la prassia (disturbo movimento volontario), ci sono veramente pochi centri e sono sempre meno le scuole in cui la loro riabilitazione viene insegnata. Stanno nascendo, però, delle scuole di neuropsicologia di modo che vengano formati dei giovani psicologici. Una ricerca fatta in Canada, dove si andava a vedere quale patologia fosse la più invalidante, sottolinea che la qualità della vita era maggiormente compromessa dall’afasia stessa. Una persona che non è più in grado di comunicare i proprio pensieri né di capire cosa dicono gli altri che vita sociale può avere. Problema molto forte perchè l’afasia è forse la patologia cognitiva che viene maggiormente riabilitata eppure i servizi sanitari danno una possibilità di trattamente solo per un mese quando tutti gli studi mostrano che un trattamento intensivo ( tutti i giorni per un mese) è quello che dà i maggiori risultati. Stiamo infatti stilando delle linee guida per sapere quali sono le giuste intensità, “la giusta dose da somministrazione” a questi pazienti”.
Mauro Mancuso, Direttore dell’area dipartimentale di riabilitazione e Direttore scientifico della CRT: “Il percorso del paziente si sviluppa su diversi ruoli della riabilitazione, che variano a seconda della condizione clinica dello stesso. L’azienda USL Toscana sud-est ha declinato una rete riabilitativa lungo la quale il paziente ha la possibilità di trovare le sue esigenze. Vanno da setting di alta specialità, come quella per gravi centro lesioni acquisite, localizzata all’interno della CRT di Montevarchi per tutta l’azienda e subito abbiamo il Codice 56 che si embrica con il Codice 75, che prosegue il trattamento riabilitativo fino a quando le condizioni del paziente rimangono stabili. Dopo con un approccio di capillarizzazione dei servizi abbiamo i setting extraospedalieri, in degenza ospedaliera e ambulatoriale, in prossimità vicino all’abitazione del paziente per favorire il reinserimento”.