24, Aprile, 2024

“Amicafrica”, un ponte fra Valdarno e Camerun. Valerio Pianigiani racconta il progetto che ha realizzato il sogno di una nuova scuola

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C’è un ponte che collega il Valdarno con Ebolowa, capoluogo della regione del sud della Repubblica del Camerun. Un ponte che è stato costruito in quasi vent’anni: dal 2004, per la precisione, quando per la prima volta Valerio Pianigiani, che è la mente e il cuore di questo progetto, fece il suo primo viaggio in Africa. Da allora i viaggi sono stati otto, con un gruppo che è cresciuto e si è arricchito di tante persone a sostenere quel progetto di solidarietà che oggi si chiama “Amicafrica”. Da Ottavia Meazzini ad Alessio Piccardi, Patrizia Corsi, Claudia Morandi, Carlotta Mini, Marco Carraresi, Maria Grazia Romualdi, Claudio Pianigiani. Noi abbiamo incontrato Valerio, che ci ha raccontato come tutto questo è nato, e cosa è stato possibile realizzare in questi anni.

“Nel 2004 ero Presidente del Consiglio comunale di Figline – ricorda – e avevamo istituito un premio, si chiamava ‘Uno di noi, uno speciale’. Al secondo anno il premio andò al gruppo GRIM dei Salesiani: erano giovani che, insieme a don Sergio Bugada, che purtroppo nel 2019 ci ha lasciato, andavano in Camerun a portare il loro aiuto. Fu allora che li conobbi, e con Ottavia Meazzini feci il mio primo viaggio. Fu illuminante: per conoscere la realtà, per capire i veri bisogni delle popolazioni che vivono a Ebolowa, dove era attiva allora la missione dei Salesiani, e nei villaggi circostanti”.

Cure mediche e istruzione: in Camerun c’è bisogno soprattutto di questo. “Si formavano lunghe code di persone che volevano farsi visitare quando, nei nostri primi viaggi, arrivavamo con un medico. Donne con i loro figli, arrivate anche da villaggi lontani. Aspettavano tutta la notte, per riuscire a mettersi in coda la mattina dopo e far vedere i bambini al dottore”, ricorda commosso Valerio. E così il primo progetto che venne finanziato dal Valdarno fu la realizzazione di un ambulatorio medico: ben 40mila euro, frutto delle donazioni di cittadini e aziende. Il centro medico è stato costruito ed è attivo già dal 2011, e sulla parete c’è scritto ‘Don de la Mairie de Figline’, donazione del comune, della comunità di Figline. “Da allora con le donazioni sosteniamo anche il lavoro dei medici in questi ambulatori e dal Valdarno portiamo medicinali, che in Camerun sono solo a pagamento; a volte finanziamo anche interventi chirurgici”, racconta Valerio.

Negli anni la missione a Ebolowa è passata dai Salesiani alle Suore Pie Venerini, una congregazione guidata da Suor Maria José Carregosa Santana e Suor Angelica, che gestiscono anche le scuole. Ed è proprio sulle scuole che, dal 2014, si è concentrato il progetto Amicafrica. “Abbiamo contribuito in maniera importante alla costruzione di un nuovo plesso scolastico nel villaggio di Ngalan, vicino ad Ebolowa. Tre edifici che hanno avuto un costo complessivo di 151mila euro. E noi – spiega Valerio – abbiamo contribuito con 16mila euro nel 2014, 15.500 euro nel 2017, 5.500 euro nel 2018; e poi ancora 20mila euro nel 2019. Negli anni della pandemia non siamo potuti andare di persona, ma abbiamo inviato 4.550 euro nel 2020 e 6.500 euro nel 2021”. Qui possono studiare fino a 400 ragazzi, e ci sono anche biblioteca, direzione, sala per corsi computer donati sempre da un’azienda valdarnese; l’intera scuola è circondata da un muro lungo 750 metri, per garantire sicurezza, anche questo realizzato grazie alle donazioni di Amicafrica.

Nell’estate 2022 Valerio è ripartito, insieme ad Alessio, Sara e Marianna, in quello che lui chiama il ‘Viaggio della ripartenza’. “Siamo potuti tornare finalmente, riaprendo il collegamento dopo la pandemia. Abbiamo portato con noi 7mila euro e altri 10mila inviati con bonifico. Ed è stata ancora una volta un’esperienza bellissima, visto che abbiamo partecipato all’inaugurazione ufficiale della scuola. Quello che riceviamo in cambio del nostro operato è difficile da spiegare a parole, la gratitudine delle persone non si può descrivere. Non sono viaggi semplici: occorre attenzione, prudenza e senso di adattamento. Noi abbiamo vissuto con le suore, conosciuto la foresta e le lebroserie, abbiamo giocato con i bambini ma abbiamo anche visto qualcuno che non ce l’ha fatta. E ogni volta è un colpo al cuore. Però dopo queste esperienze, dopo questi otto viaggi, posso dire che il ‘mal d’Africa’ si fa sentire: non si può fare a meno di volerci tornare, e per questo l’obiettivo è ripartire ancora nel 2023”, conclude Valerio.

Giovedì 16 febbraio, a Palazzo Pretorio a Figline, si terrà un evento di ‘restituzione’ di quanto Amicafrica ha realizzato grazie alle donazioni dei valdarnesi. Alle 16 si aprirà la mostra fotografica realizzata con gli scatti di Valerio Pianigiani, poi la proiezione del filmato del viaggio del 2022, e a seguire la consegna degli attestati ai sostenitori del progetto di realizzazione della scuola. Sarà un modo per raccontare tutto quello che il Valdarno ha permesso di costruire ad Ebolowa e per rilanciare gli obiettivi del 2023, cioè raccogliere fondi per completare l’arredo dell’ultimo edificio della scuola.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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