Eseguite 9 misure cautelari di interdizione dai pubblici uffici per dirigenti e funzionari della societ Alia Spa, sequestro preventivo per alcune aree dell’impianto Polo Tecnologico di San Donnino
Interdizione dai pubblici uffici per nove persone, dirigenti e funzionari della società ALIA s.p.a. e di società ad essa collegate; sequestro preventivo di alcune aree dell'impianto di San Donnino: sono le misure cautelari eseguite questa mattina dai Carabinieri e dalla Polizia provinciale di Firenze nell'ambito di una inchiesta che ha riguardato Alia Spa, la società (a maggioranza pubblica) che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in un'area della Toscana centrale che comprende anche due comuni del Valdarno fiorentino, e cioè quelli di Rignano e di Figline e Incisa.
A queste misure si aggiungono anche 33 informazioni di garanzia notificate nei confronti di altrettanti indagati fra dirigenti e responsabili della società per i reati continuati, in concorso, di traffico illecito di rifiuti, frode nell’esercizio del commercio e getto pericoloso di cose. L’operazione scaturisce da un’indagine avviata nel 2016 che avrebbe permesso di accertare una serie di illeciti ambientali posti in essere dalla società di gestione, con gravi conseguenze, sottolineano gli inquirenti, per salute pubblica e ambiente.
In particolare, dalle indagini compiute è risultato che la società avrebbe gestito illegalmente ingenti quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi, disperdendoli nell’ambiente; smaltito illecitamente varie tipologie di rifiuti speciali non pericolosi presso la discarica di Case Passerini; scaricato sistematicamente sul suolo rilevanti quantità di percolato, prodotto presso l’ex discarica di Bosco ai Ronchi, all’interno di alcuni laghetti non impermeabilizzati; ma anche conferito presso vari impianti ingenti quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi utilizzando codici di classificazione non corretti, risparmiando così sui costi di gestione che altrimenti dovevano essere affrontati.