Il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi ha informato i consiglieri sugli ultimi passaggi emersi in relazione al progetto di ampliamento della discarica per poi soffermarsi sulla lettera inviata dallassessore regionale Monia Monni e sullaudizione finale dellinchiesta pubblica in programma domani pomeriggio
Ampliamento della discarica di Podere Rota: il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi, in consiglio comunale, ha tratteggiato un resoconto degli ultimi sviluppi della questione ripercorrendo le varie tappe che, da mesi ormai, accende il dibattito nell’intero Valdarno. La comunicazione è iniziata con le due note della Regione Toscana dove veniva rinviata la Conferenza dei servizi per dar modo ad Arpat, ad Ato e ai settori regionali “bonifiche e autorizzazioni rifiuti” e “servizi pubblici locali, energia e inquinamenti” di far pervenire il contributo tecnico istruttorio.
“E’ evidente – ha commentato il sindaco Vadi – che dietro queste motivazioni di servizio o lavorative addotte vi sono sia l’incertezza del procedimento relativo all’ampliamento della discarica di Podere Rota sia l’esito della potenziale contaminazione delle acque sotterranee indicata da Arpat da molti mesi”.
Poi una nota ulteriore pervenuta sempre dalla Regione Toscana e sempre dalla “Direzione ambiente ed energia, settore valutazione impatto ambientale, valutazione ambientale strategica, opere pubbliche di interesse strategico”, della fine del mese di aprile. “E’ sicuramente il documento più interessante, che rafforza di più la condizione di incertezza nella quale si trova in questo momento il Procedimento autorizzatorio del progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota”.
In questo messaggio della Regione, indirizzato a Csai e, per conoscenza, a enti locali e agli enti di controllo, che ha per oggetto “Accoglimento richiesta di sospensione per la presentazione della documentazione integrativa”, si indica il 25 ottobre come termine ultimo per la consegna dei chiarimenti. “Questo significa che i tempi del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) si dilateranno naturalmente se il proponente ha chiesto che siano sospesi i termini attualmente stabiliti per la presentazione delle integrazioni e dei chiarimenti richiesti. E’ indubbio – spiega il primo cittadino – che molte incertezze si stanno addensando intorno all’esito positivo del Paur, e questo è un elemento che schiude sempre più, per noi, la speranza che sia finalmente archiviato il progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota”.
Valentina Vadi, poi, ha sottolineato quella che è stata la notizia più importante di quest’ultima settimana: l pronunciamento del Consiglio di Stato che, con una sentenza pubblicata venerdì scorso, ha confermato che in Toscana deve trovare applicazione la normativa regionale che attribuisce alla Regione – e non alla Provincia come indicato nel Testo unico ambientale – la competenza a provvedere in materia di bonifica.
“E’ compito, dunque, della Regione procedere ad emettere ordinanza nei confronti del responsabile della potenziale contaminazione delle acque sotterranee della discarica di Podere Rota, come indicato e richiesto da Arpat a più riprese negli ultimi mesi. La sentenza del Consiglio di Stato di qualche giorno fa ha sciolto, finalmente, la questione relativa alla attribuzione di competenza in materia di bonifiche. Più volte sono intervenuta, anche a mezzo stampa, per sollecitare i due enti a non perdersi in uno sterile conflitto di attribuzione di competenze, a fronte di una situazione già potenzialmente pericolosa per la nostra cittadinanza e, fortunatamente, è intervenuto il Consiglio di Stato a dirimere la situazione”.
“A questo punto, la Regione Toscana dovrà celermente dare seguito a quanto indicato da Arpat – in applicazione del Testo Unico Ambientale – emettendo ordinanza nei riguardi del responsabile della potenziale contaminazione che dovrà procedere alle operazioni di bonifica del terreno. L’ordinanza è un passaggio non soltanto richiesto in maniera evidente dalla legge, ma fondamentale perché si riconosca la pericolosità potenziale del sito e perché la Regione proceda anche a sospendere il Provvedimento autorizzatorio unico (Paur): non è pensabile, infatti, che si continui sulla strada dell’ampliamento di un sito di discarica mentre quel medesimo sito presenta una contaminazione potenziale delle acque sotterranee che deve essere indagata ed approfondita. Lo ripetiamo da mesi che c’è una potenziale contaminazione delle acque sotterrane nel sito in cui sorge la discarica di Podere Rota, una potenziale contaminazione dichiarata nei documenti ufficiali di Arpat da oltre 7 mesi (dal Rapporto di ispezione ambientale del 24 settembre 2020), una potenziale contaminazione che potrebbe mettere a serio rischio la salute dei cittadini. Prioritaria rispetto a tutto, in questa circostanza, diventa l’attivazione della procedura di bonifica con indagini, saggi, campionature e rilievi del terreno che sono fondamentali per chiarire la situazione. E questo è possibile per legge soltanto a seguito di una ordinanza. Sono molto fiduciosa che la Regione non voglia mancare di attenersi ad una sentenza del Consiglio di Stato e all’applicazione di una legge dello Stato (il Testo unico ambientale) e continuerò a fare la mia parte, nel caso fosse necessario, perché questo avvenga nel tempo più breve possibile”.
Lunedì scorso è inoltre arrivata al protocollo del Comune la risposta dell’assessore regionale all’ambiente Monia Monni alla lettera aperta che il sindaco Valentina Vadi le aveva inviato alcune settimane fa. L’assessore Monni dopo aver ringraziato il primo cittadino e aver fatto i complimenti per l’importante risultato ottenuto con il bando Toscana Carbon Neutral, ha confermato il livello di attenzione nei riguardi della situazione di Podere Rota. “Voglio condividere nuovamente e a chiare lettere – si legge nella missiva – che ogniqualvolta si evidenzierà l'inquinamento di una matrice ambientale questo assessorato si attiverà con la massima sollecitudine, determinazione e con tutti i mezzi a propria disposizione nell’ottica di assicurare la migliore cura possibile dell’ambiente. La Regione Toscana, dopo essersi attivata su sua richiesta per l’indizione dell’inchiesta pubblica, continua a presidiare con attenzione tutti gli aspetti connessi alla discarica di Casa Rota sia attraverso i propri uffici sia con Arpat e la sua attività di controllo”.
“Vedremo se alle parole seguiranno i fatti – ha sottolineato Vadi dopo aver citato la lettera – Se la Regione non si dovesse muovere in quella direzione e decidesse di essere inadempiente rispetto agli obblighi di legge, credo a che noi resterebbero poche strade, oltre quella del ricorso alla magistratura”.
Intanto domani, sabato 15 maggio alle 15.00 si terrà l’audizione conclusiva dell’inchiesta pubblica fortemente voluta dal Comune di san Giovanni Valdarno: nel corso della sessione il presidente leggerà la relazione finale e chi volesse commentare potrà prenotare il proprio intervento compilando un apposito modulo che sarà reso disponibile sul sito web al momento.
“Nell’attesa di sentire e poter leggere i contenuti della relazione finale, che non ci è stata anticipata – ha chiarito il sindaco – posso affermare che, nonostante il controllo a cui è stata sottoposta e gli evidenti limiti alla partecipazione imposti, l’inchiesta pubblica ha ottenuto risultati importanti di partecipazione, ha mostrato un territorio compatto nel respingere il progetto di ampliamento (dai sindaci, ai cittadini, alle associazioni, al mondo produttivo) ed un prolungamento oltre ogni attesa dei tempi, con l’audizione generale che ha visto ben sei sessioni, e un tempo complessivo dell’inchiesta di oltre tre mesi. Come ho avuto modo di dire nell’ultimo intervento che mi è stato consentito il 23 aprile scorso, nella sessione conclusiva dell’audizione generale, mi auguro che la relazione finale acquisisca tutta la documentazione che i partecipanti hanno inviato e fatto mettere agli atti e che siano accolte le richieste formulate da Arpat nella documentazione prodotta da settembre 2020 fino ad oggi, che si dichiari la necessità, urgente, di ricorrere alle indagini nel terreno per definire con certezza la situazione e, infine, che la relazione entri come contributo istruttorio nella Conferenza dei servizi relativa al progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota: in questo modo l’inchiesta pubblica avrà avuto davvero un’utilità, facendosi parte proattiva e diligente a tutela della salute pubblica dei cittadini di San Giovanni Valdarno e del Valdarno”.
Infine il sindaco di San Giovanni ha rivolo un ringraziamento ai consiglieri comunali e agli assessori che hanno partecipato attivamente al procedimento, intervenendo in maniera puntuale, precisa e sempre nel merito delle questioni. “Ancora la battaglia non è finita – ha concluso Valentina Vadi – ma abbiamo dato davvero prova di grande forza e grande compattezza. Mai come in questo caso è valsa e continuerà a valere fino alla fine l’espressione: ‘Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme, non uno per uno’”.