Sul fenomeno percepito anche in Valdarno in maniera forte interviene Riccardo Azzara ricercatore dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – osservatorio sismologico di Arezzo. “Impossibile stabilire come si svilupperà. Si tratta di sciame sismico che può durare giorni oppure mesi”
In tutto sono state 120 scosse, quella più forte è stata di magnitudo 4.1 registrata nella zona del Chianti con epicentro Greve. Molte altre hanno oscillato tra magnitudo 2.5 e 3.5. Lo sciame sismico è stato sentito in maniere forte anche in Valdarno aretino e fiorentino. Evacuate le scuole e gli uffici pubblici. Nessun danno particolare.
A Castelnuovo dei Sabbioni, nel Mine il museo delle miniere, Riccardo Azzara, ricercatore dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – osservatorio sismologico di Arezzo, ha sistemato un osservatorio sullo sciame. La scelta del vecchio borgo è dovuto esclusivamente a interesse scientifico.
In Valdarno la paura è stata tanta ma Riccardo Azzara precisa:
"Sono fenomeni frequenti nelle zone appenniniche. Questa volta sono state registrate 120 scosse a intervalli di tempo ridotti e con l'aumento di energia e magnitudo. Ma non possiamo sapere adesso cosa accadrà. Lo sciame può durare qualche giorno oppure qualche mese. Nessuno è in grado di sapere se arriveranno eventi ancora più forti o più avvertibili". Insomma impossibile stabilire la durata dello sciame sismico.
Il dottore Azzara ricorda che nel 1959, nella stessa zona, lo sciame assunse magnitudo 4.5, mentre nel 1895 5.4 e fu vicino dal provocare danni. Quello di ieri ha raggiunto magnitufo 4.1 e si è sviluppato a una profondità di 9 chilometri, al limite della superficie.
Ripetendo che lo sciame sismico è frequente nelle tipicità delle zone appenniniche, il ricercatore dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia non può esprimersi sul futuro del fenomeno.
"Non è compito dei sismologici tranquillizzare o allarmare ma solo studiare e accertare cosa sta succedendo".