Si tratta di una villa acquistata da un uomo che aveva amministrato una società che vendeva un aspirapolvere come apparecchio elettromedicale pur non avendo le autorizzazioni. Per lui la condanna era stata confermata in appello nel 2018
Una villa di 14 stanze con piscina situata a Reggello è stata sequstrata dagli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale fiorentino, dott. Angelo Antonio Pezzuti, su richiesta del dott. Fabio Di Vizio, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Firenze.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, infatti, la villa sarebbe stata acquistata con i proventi di una frode in commercio e di una bancarotta fraudolenta patrimoniale, oggetto di riciclaggio attraverso una società del Principato di Monaco. L’indagine portata avanti dai finanzieri di Pontassieve era stata avviata nei confronti di una società di capitali, gestita da un uomo di origini calabresi residente nell’aretino, che prima del 2010 aveva venduto in tutta la Toscana un aspirapolvere, prodotto da una azienda americana estranea ai fatti, spacciandolo come apparecchio elettromedicale o presidio medico, pur non avendo le autorizzazioni del Ministero della salute.
Le prime indagini avevano portato, nel 2013, alla condanna per frode in commercio, poi confermata in appello nel 2018, di cinque persone, tra cui l'uomo che era amministratore della società e che nel frattempo aveva acquistato, intestandola alla madre, la villa sequestrata in questi giorni a un prezzo dichiarato di 233mila euro, più 400mila euro in contanti. Per nascondere la provenienza del denaro, grazie a un professionista contabile di origini casertane, era stato organizzato un doppio passaggio: la villa era stata ceduta prima a una donna che ne aveva progettato e diretto i lavori di ristrutturazione e, pochi mesi dopo, da questa a una società immobiliare del Principato di Monaco amministrata da un soggetto inglese con domicilio a Montecarlo.
Grazie ad alcune indagini antiriciclaggio avviate nei confronti della società del Principato di Monaco, le Fiamme Gialle sono arrivate alla villa di Reggello, ritenendola riconducibile al soggetto di origini calabresi: per questo la Procura della Repubblica fiorentina, che ha coordinato le indagini, ne ha chiesto e ottenuto il sequestro. L'ipotesi, appunto, è che sia stata acquistata con i proventi della frode in commercio, fatti uscire dalle casse della società attraverso la bancarotta fraudolenta patrimoniale, poi oggetto di riciclaggio internazionale.
Insieme al sequestor, è stato notificato anche un avviso di garanzia per bancarotta fraudolenta patrimoniale e riciclaggio a 6 soggetti, tra cui il consulente contabile e la direttrice dei lavori di ristrutturazione della villa.