Il sindaco di Montevarchi puntualizza: “La Asl non ha accolto la nostra proposta per le postazioni della Croce Rossa Italiana nel resede della piscina comunale o il salone del Centro parrocchiale di Sant’Andrea. Un rammarico non per quanto fatto dall’Amministrazione di Loro, ma proprio per la scelta inadeguata da parte della Asl”
C'erano altre ipotesi sul tavolo della Asl, per scegliere la localizzazione del centro vaccinale da aprire in Valdarno in questa fase: un centro in cui si potranno somministrare fino a 400 vaccini al giorno. La Asl Toscana Sud Est, come ormai noto, per il Valdarno aretino ha scelto Loro Ciuffenna: ma il dibattito nato intorno a questa scelta ha evidenziato, tra l'altro, che delle alternative c'erano. Tra queste, la proposta del comune di Montevarchi, cioè la postazione della CRI allestita nell'area della piscina comunale di viale Matteotti, a cui si potrebbe affiancare anche il salone parrocchiale di Sant'Andrea.
Rammarico per una scelta considerata "inadeguata" viene espresso per questo dal sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini. "Sono amareggiata che la nostra proposta di mettere a disposizione le postazioni della Croce Rossa Italiana nel resede della piscina comunale e il salone all’interno del Centro parrocchiale di S. Andrea non sia stata accolta dalla Asl, preferendo una struttura situata a Loro Ciuffenna come unico centro vaccinale per il Valdarno. Il mio rammarico non è rivolto all’Amministrazione comunale di Loro che, responsabilmente e collaborativamente, ha presentato all’azienda sanitaria la sua disponibilità, ma oggettivamente, dal punto di vista logistico e di accessibilità, si tratta di una scelta decentrata e penalizzante per i cittadini che balza subito agli occhi anche confrontandola con quella effettuata dalla Asl per le altre aree della provincia, dove i punti vaccinali sono stati allestiti nei comuni più grandi e baricentrici dei territori".
"Ritengo che l’individuazione di Loro Ciuffenna sia inadeguata per un programma vaccinale che interesserà non solo le categorie specifiche del personale scolastico docente e non docente, forze armate, servizi essenziali, ma riguarderà una campagna di massa per la popolazione dove sarà fondamentale garantire un’ottima capacità organizzativa anche dal punto di vista della mobilità e dell’accessibilità dei luoghi".
Chiassai spiega di aver scritto direttamente al Direttore della Asl per manifestare le proposte di Montevarchi: "Lo scorso 15 gennaio, proprio in previsione dell’avvio delle vaccinazioni sul territorio e per avere informazioni su modalità e tempistiche, ho scritto al Direttore Generale D’Urso per formalizzare la disponibilità di usufruire delle tende del Corpo militare Volontario della Croce Rossa Italiana, ormai da diversi mesi operative a Montevarchi per effettuare test sierologici e tamponi rapidi ai cittadini e agli studenti delle scuole. Una realtà inserita in una zona facilmente accessibile a piedi e in auto, adiacente ad un’area di parcheggio, ideale per accogliere in sicurezza un numero consistente di persone, senza rischio di assembramenti o disagi per la viabilità. Sempre in quella lettera, avevo fatto presente anche la disponibilità del Corpo Militare volontario della Croce Rossa a collaborare con volontari in supporto al personale sanitario che la Asl avrebbe impiegato per le vaccinazioni al fine di dare un aiuto concreto per una rapida vaccinazione della popolazione più a rischio".
"Purtroppo non ho mai ricevuto alcuna risposta, nonostante il nostro Comune abbia presentato la disponibilità di ambienti idonei per il fine richiesto. Devo sottolineare – continua Chiassai – anche il mancato coinvolgimento della Conferenza dei Sindaci, l’organo preposto alla condivisione della programmazione sanitaria che investe il territorio del Valdarno e i suoi cittadini. Mi rivolgo ancora alla Asl rinnovando la diponibilità delle postazioni allestite dalla Croce Rossa e della struttura di S. Andrea per non limitarsi ad una sola opportunità per la nostra comunità, visto anche l’importante bacino di utenza rappresentato dal Valdarno".
Non solo: il sindaco di Montevarchi chiede alla Asl "di non incorrere in certe mancanze organizzative del passato in cui i primi cittadini non venivano mai adeguatamente informati. I Sindaci sono i responsabili della salute pubblica e devono essere costantemente messi a conoscenza sulle scelte sanitarie, in questo momento difficile, e sulla programmazione della campagna vaccinale per dare quelle risposte che già la popolazione, soprattutto le fasce più a rischio, stanno chiedendo e sui quali vogliamo essere pronti, ma che attualmente non siamo in grado di dare".