Le indicazioni su cosa fare al rientro in Italia sono state redatte in 20 lingue, sono disponibili nel sito della Asl Tse e sono state inviate con una lettera a Camere di Commercio, categorie, associazioni e sindacati
“Chiediamo la collaborazione di tutti per diffondere la massima informazione tra i cittadini stranieri in Italia. Non pensiamo solo ai turisti ma anche ai lavoratori che in questo periodo estivo tornano nel loro paese e poi rientrano in Italia. E' necessario che seguano una serie indicazioni che sono finalizzate alla tutela della loro salute e di quella delle persone con le quali rientrano in contatto”.
Sono parole di Antonio D'Urso, Direttore generale della Asl, che dopo i numerosi casi di contagio da coronavirus di rientro dall'estero, anche di membri delle comunità straniere locali, ha deciso di scrivere alle Camere di Commercio Arezzo/Siena e di Grosseto, categorie economiche, alle comunità straniere, alle associazioni di volontariato, ai sindacati, ai patronati. Nella lettera si indica il link della Asl Tse che riporta le informazioni utili agli stranieri.
La prima informazione interessa un preciso gruppo di stranieri, tenuti alla compilazione del modulo presente nel sito del Sistema Informativo sanitario della prevenzione collettiva (SISPC). Questo non interessa chi si sposta da e per gli Stati dell'Unione Europea (tranne Romania e Bulgaria), negli Stati parte dell'accordo di Schengen, in Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino, Stato della Citta' del Vaticano e nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Tutti gli altri sono tenuti alla sua compilazione on line.
Se un cittadino straniero ha difficoltà a causa della scarsa conoscenza della lingua italiana, può telefonare dal lunedì al sabato in orario 14 – 16. Il numero di telefono varia in relazione alla lingua madre ed è reperibile sempre nel sito Asl dove sono riportate anche le informazioni relative a isolamento domiciliare, utilizzo mascherine, distanza di sicurezza, lavaggio delle mani, test sierologico. Le informazioni sono disponibili in una ventina di lingue.
“In questo modo – conclude D'Urso – cerchiamo di mettere tutti nelle condizioni di rispettare le regole che, ce ne rendiamo conto, in un alcuni casi non sono semplici per chi proviene da paesi e culture molto distanti da noi e che non ha ancora una conoscenza adeguata della lingua italiana. Vogliamo farlo in modo particolare in questo periodo estivo nel quale sono più frequenti i viaggi all'estero e i conseguenti ritorni”.