08, Luglio, 2024

Comune: non c’è pre-dissesto ma occorre attenzione. Il sindaco revisore incontra la II° commissione ma non il consiglio

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Punto importante del consiglio comunale di San Giovanni la relazione del collegio dei sindaci revisori dei conti alla luce delle dichiarazioni del dimissionario Bettoni sulla situazione finanziaria del comune. Ci sono criticità ma non situazioni di pre – dissesto. Approvata all’unanimità la mozione per “stigmatizzare il comportamento del revisore dei conti” che ha incontrato la II° commissione ma non il consiglio comunale

La situazione del comune non è in pre-dissesto ma deve rispettare certe regole a cominciare dal patto di stabilità, rispettato sinora ma con un margine di 31.000 euro. A dirlo è la relazione del sindaco revisore nella riunione con la II° commissione.

L'aveva richiesta il capogruppo di Cresce San Giovanni Francesco Carbini dopo la lettera di dimissioni dell'assessore al bilancio Damiano Bettoni nella quale si parlava di una 'grave situazione economica e finanziaria' del comune. Nella mattina, prima del consiglio comunale, uno dei sindaci revisori, il dottore Luca Musso ha incontrato la II° commissione consiliare ma non ha preso parte, come richiesto, al consiglio.

Prima di tutto nella seduta del consiglio è stato messo in evidenza il comportamento del sindaco revisore che non ha partecipato al consiglio per relazionare sulla situazione economica del comune. Nella riunione dei capigruppo le opposizioni, Per un'altra San Giovanni e M5S hanno presentato una mozione con la quale si invitava il sindaco revisore a presentare le dimissioni. Il documento è stato modificato e approvato all'unanimità: "viene stigmatizzato il comportamento del revisore". È stato anche deciso di ottenere la sua presenza nei prossimi consigli comunali.

Il presidente della II° commissione, Giovanni Nosi, ha dichiarato sullo stato delle finanze del comune: "Secondo quanto detto dal sindaco revisore non c'è uno stato di pre -dissesto a breve. Ci sono criticità è vero come per la liquidità, per il rispetto del patto di stabilità, ma l'indebitamento è sotto controllo, e non ci sono conti che possono far trovare il comune in difficoltà".

Nosi ha in seguito sottolineato: "Il bilancio del comune è ingessato, soffre da anni perchè sono venute meno le risorse piovute dall'alto e che adesso non ci sono più. Il comune deve lavorare per accertare la riscossione dei soldi e deve avere oculatezza nelle spese. Se non ci sono fattori esterni imprevedibili e grossi non ci sono preoccupazioni".

Francesco Carbini, Cresce San Giovanni: "Il patto di stabilità non è stato sforato per poco e perchè il comune dilaziona i pagamenti senza oneri a suo carico. Non siamo in fase di pre-dissesto, è vero, siamo contenti. Ma abbiamo un bilancio ingessato. Io invito il consiglio e l'amministrazione a cosa fare per il bene della comunità".

Lorenzo Martellini, Per un'altra San Giovanni: "Il revisore dei conti ha detto che le accortezze, le considerazioni tecniche e politiche da qui ai prossimi anni devono seguire un certo iter per evitare il pre-dissesto. Il bilancio del comune è ingessato da tanti anni. L'indebitamento, all'inizio di circa 22 milioni di euro, ce lo siamo ritrovato. Questo non mi tranquillizza".

Michela Fabbrini, Movimento 5 Stelle: "La situazione del bilancio non è buona. Le entrate sono dubbie. Figurano 4 milioni di euro dalle vendite dei beni immobili che poi non saranno venduti, un milione e 190.000 euro proventi delle multe. Sono soltanto 30.000 euro, poi, i margini per lo sforamento del patto di stabilità".

Al termine della discussione hanno preso la parola il sindaco Maurizio Viligiardi e l'assessore al bilancio Annamaria Lamioni.

"Se non siamo in pre-dissesto è perchè la passata amministrazione, guidata sempre da me, ha agito con oculatezza, ha tagliato le spese che non erano nell'interesse della città e ha effettuato scelte dolorose che permettono però di continuare a erogare servizi ai cittadini – ha dichiarato il sindaco –  Viviamo da anni con un bilancio ingessato. I margini del patto di stabilità sono risicati, è vero, ma il rispetto ci sarà anche se con soli 31.000 euro di limiti".

"Il patto di stabilità si rispetta – ha affermato l'assessore al bilancio Annamaria Lamioni – I controlli vengono sempre effettuati tra le entrate e le uscite. Saranno, poi, le scelte future a determinare i prossimi esercizi del comune che è sempre più costretto a vivere di vita propria senza altri contributi".

Il punto è stato approvato con i voti della maggioranza.

 

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