Una grande operazione organizzata da Pet Levrieri. E i viaggi non sono però terminati
I primi giorni di marzo, quando è scoppiata l'emergenza sanitaria per il Covid-19, riuscire a portare in Italia, in tempi brevi, i levrieri che stavano aspettando di raggiungere le proprie famiglie adottive sembrava soltanto un miraggio. 40 greyhound e lurcher e 42 galgo avrebbero dovuto lasciare i Rifugi Limerick Animal Welfare (LAW) e GalwaySPCA in Irlanda e Protectora y Santuario Scooby di Medina del Campo in Spagna secondo viaggi già stabiliti. Il lockdown, però, ha bloccato tutto. Pet Levrieri, l’associazione onlus antiracing e anticaccia nata nel 2013 e che attualmente conta 140 soci, non si è data per vinta e in un un mese, dal 10 maggio al 6 giugno, con quattro viaggi consecutivi è riuscita in un'impresa incredibile portandoli tutti a casa. E cresce la voglia di adozione in Toscana e in Valdarno aretino e fiorentino. Alcuni di questi levrieri hanno infatti raggiunto località toscane, come Firenze, Livorno, Pisa, e valdarnesi, come Rignano e Faella.
I cani, in Irlanda e in Spagna sfruttati, maltrattati, e uccisi, erano tutti adottati e avrebbero rischiato di togliere il posto ad altri che avevano bisogno di essere messi in sicurezza. Grazie a un lavoro capillare, a un'organizzazione invidiabile e ad un gruppo che da subito ha fatto 'squadra' l'associazione ha iniziato a mettere a punto i dettagli per pianificare nella maniera migliore, nel rispetto delle regole stabilite per la Fase 2 e in sicurezza per i levrieri e le persone, i viaggi e le consegne alle famiglie adottive.
“Ora che abbiamo concluso il quarto trasporto in un mese, con 82 galgo, greyhound e lurcher affidati alle loro famiglie, possiamo essere orgogliosi di avere raggiunto un obiettivo per niente scontato – sottolinea Massimo Greco, Coordinatore Comunicazione, Stampa e PR, Asl e trasporti – Abbiamo dovuto fare i conti con una situazione eccezionale, che peraltro non è ancora purtroppo conclusa, ma ce l’abbiamo fatta. Non per caso, ma per un insieme di motivi che vogliamo ricordare e che hanno le loro radici in tempi lontani”.
E i motivi sono la possibilità di avere un furgone ben equipaggiato per lo scopo e con autisti professionisti, il possesso del codice Ateco, rifugi di provenienza dei cani registrati come charity e che dunque hanno potuto ottenere le autorizzazioni necessarie per i viaggi, competenze e conoscenze necessarie di normative, decreti, circolari, sia nazionali, sia degli altri stati coinvolti, sia europei. E naturalmente un gruppo coeso, animato dallo stesso amore per gli animali e pronto a scendere in campo e a collaborare.
Elemento, infine, imprescindibile le famiglie, foster e per sempre, che nonostante il periodo di criticità non hanno pensato a rimandare le adozioni ma anzi hanno voluto con impegno e responsabilità aprire subito le porte della propria casa e del proprio cuore agli 82 levrieri. Sabato 6 giugno nell'ultimo dei quattro viaggi effettuati in un mese 21 galgo sono stati consegnati alle rispettive famiglie residenti in tutta Italia e qualcuna all'estero. Un'impresa difficile e impegnativa che ha messo a dura prova l'efficienza e la volontà dei volontari di Pet Levrieri. Una prova però ripagata dagli occhi felici di questi levrieri.
I viaggi non sono però terminati. Se la situazione lo permetterà, se l'emergenza sanitaria Covid-19 continuerà a consentirlo, riprenderà la normale attività di Pet Levrieri: a luglio sono infatti previsti altri arrivi di greyhound, lurcher e galgo.