27, Novembre, 2024

Covid-19, buoni spesa: il Comune esclude il cibo per animali. Lav e l’on Brambilla insorgono

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La Lega antivivisezione ha organizzato una ricerca secondo la quale Montevarchi e altri tre Comuni italiani vietano l’acquisto degli alimenti per animali con i buoni spesa.. L’onorevole Brambilla, ex Ministro, sulla decisione dei Comuni: “Si tratta di un’interpretazione in palese contrasto con l’indicazione dei Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020 e 22 marzo 2020”

"Con i buoni spesa non potranno essere acquistati prodotti cosmetici, alcolici e superalcolici, alimentari per animali, prodotti di pulizia per la casa, fiori, giocattoli, libri, abbigliamento etc. pena la restituzione di quanto erogato". Il Comune di Montevarchi esclude dai 139.465,58 euro di buoni spesa, ricevuti attraverso l'ordinanza n. 658 del 29.03.2020 emessa dal Capo del Dipartimento della Protezione civile per l'emergenza coronavirus, l'acquisto di cibo per animali.

A portare alla luce la questione sono state la Lav, Lega antivivisezione, che in merito ha condotto una ricerca, e l'onorevole Michela Vittoria Brambilla, ex Ministro.

La Lav: "Se la Presidenza del Consiglio ha giustamente classificato con i suoi DPCM i ‘materiali per la cura degli animali’ fra i ‘beni di prima necessità’, alla stregua dei carburanti e degli articoli medicali, come mai alcuni Comuni nell’erogazione dei buoni spesa alle famiglie con problemi economici, escludono che una parte di questi possa essere spesa per dar da mangiare ad altri componenti del nucleo familiare come cani e gatti?".

"Lo chiediamo in base ai risultati della ricerca che abbiamo realizzato sui provvedimenti con i quali Sindaci e Giunte Municipali hanno dato attuazione alle “misure urgenti di solidarietà alimentare”, con le quali il Dipartimento nazionale della Protezione Civile ha anticipato nei giorni scorsi lo stanziamento di 400 milioni di euro da parte del Governo con l’Ordinanza 658. In evidenza quattro caso negativi, fra nord, centro e sud: Carmagnola (Torino), Montevarchi (Arezzo), Velletri (Roma), Zafferana Etnea (Catania)".

La Lav conclude: "Chiediamo quindi al Ministro dell’Interno Lamorgese, e ai Prefetti, di correggere laddove necessario i Comuni che per conto proprio, non vincolati da alcun atto, hanno autonomamente deciso di escludere la spendibilità dei buoni spesa per la parte dovuta all’accudimento di animali che fanno parte, a tutti gli effetti, della famiglia".

Sulla vicenda interviene anche l'onorevole Michela Vittoria Brambille, ex Ministro che ha presentato un'interrogazione al Presidente del Consiglio dei ministri per chiedere al Governo: "Se non ritenga opportuno chiarire definitivamente che gli alimenti per animali non possono essere esclusi dalla lista del prodotti acquistabili con i buoni spesa” introdotti per fronteggiare l’emergenza alimentare. 

Sulla decisione, invece, di alcuni Comuni la deputata coclude: "Si tratta di un’interpretazione, in palese contrasto con l’indicazione dei Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020 e 22 marzo 2020 che autorizzano il commercio e la produzione di alimenti per animali considerandoli evidentemente 'essenziali' ”.

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