Il provvedimento della Regione Toscana sarà firmato a breve, e obbligherà chi rientra da Lombardia e province della zona ‘rossa’ a mettersi per 14 giorni in quarantena. Chiassai insieme ai sindaci di Arezzo, Sansepolcro, Bibbiena e Cortona fanno appello intanto a “non rientrare se non per cause di forza maggiore”
Quarantena obbligatoria per chi arriva in Toscana dalle zone rosse. Questo in estrema sintesi il contenuto di un’ordinanza cui sta lavorando la Regione e che il presidente Rossi firmerà nelle prossime ore (e che sarà pubblicata non appena perfezionata).
Per limitare al massimo la diffusione del contagio, in sintonia con il nuovo decreto del governo che istituisce misure speciali per la regione Lombardia e per le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro, Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia, anche la Toscana dispone che chiunque, proveniente da queste zone, entri nella nostra regione da oggi in poi o vi sia entrato negli ultimi 14 giorni, debba mettersi in autoisolamento ed informare le autorità sanitarie.
Sarebbero esclusi i traportatori. Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati dalla chiusura decisa dal governo e il trasporto delle merci è considerato come un'esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all'interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
Nel frattempo, però, è arrivato un appello stringente da Silvia Chiassai, Presidente della Provincia di Arezzo e Sindaco di Montevarchi; Alessandro Ghinelli, Sindaco di Arezzo; Mauro Cornioli, Sindaco di Sansepolcro; Luciano Meoni, Sindaco di Cortona; Filippo Vagnoli, Sindaco di Bibbiena. "In attesa della ordinanza della Regione e a supporto della medesima, per ragioni sanitarie s’invitano i nostri concittadini che si trovano nelle zone rosse del Nord a non rientrare nei propri comuni di residenza se non per cause di forza maggiore e di attenersi pedissequamente alle misure impartite dalle autorità competenti".
"In caso di rientro per sole ragioni di forza maggiore, vi ricordiamo che ogni cittadino è obbligato a segnalarlo al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta. Si consiglia inoltre di valutare la possibilità di sottoporsi ad una 'quarantena volontaria' presso il proprio domicilio. Agire con responsabilità servirà a non vanificare il lavoro di quanti, da settimane, si stanno adoperando per contenere i rischi anche a tutela della vostra salute e quella dei vostri cari".