25, Novembre, 2024

“Tagliati gli anestesisti, saltano le sedute operatorie al Serristori”: nuovo grido di allarme dei Cobas

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I delegati dei Cobas denunciano il taglio da 8 a 4 anestesisti al presidio ospedaliero figlinese: le conseguenze sono nell’attività operatorio. “Vergognoso che dopo aver speso 6 milioni e mezzo per sale operatorie che poi vengono chiuse o ridotte al minimo”

Anestesisti ridotti a metà e attività operatoria ai minimi termini all'ospedale Serristori di Figline: è quanto denunciano i delegati Rsu Cobas della sanità in Asl Toscana Centro, Domenico Mangiola, Valentina Fontanelli, Simone Crinelli con il coordinatore nazionale Andrea Calò. 

"Al Serristori ora si registra la forte contrazione del personale medico anestesista che passa da 8 a 4 specialisti, i quali sono chiamati a prestare consulenza alle Medicine A e B, Pronto Soccorso, emergenza intra-ospedaliera, attività lavorativa sulle 24H della terapia sub intensiva e garantire la propria attività per gli interventi di chirurgia nelle sale operatorie. E a risentire di questa macroscopica carenza sono le sale operatorie, le quali per ora riducono le sedute di oltre 50 interventi programmati (da minimo 7 mesi), con la conseguente chiusura per 20 giorni circa del reparto di Chirurgia Week Surgery e del servizio di preospedalizzazione", denunciano i Cobas. 

"Noi non sappiamo cosa racconteranno l'Azienda e i Sindaci del Valdarno Fiorentino a giustificazione di questo ennesimo taglio di prestazioni sanitarie, quello che ci stupisce è la modalità con la quale, sotto sotto, e in piena emergenza coronavirus si depotenzia un presidio ospedaliero obbligando i cittadini a trovare soluzioni all’esterno del proprio territorio. È una vergogna il fatto che, dopo aver speso oltre 6 milioni e mezzo di euro per le nuove sale operatorie, queste vengono periodicamente chiuse, ridotte e mantenute al minimo di attività operatoria". 

Per questo i delegati sindacali chiedono all'Azienda sanitaria che "vengano ripristinate le dotazioni di personale sia anestesiologico che infermieristico", che "siano riprese tutte le attività chirurgiche programmate rispettando i tempi di attesa" nonché di "attivare le sale e la Week Surgery a pieno regime". Infine, i Cobas chiedono "l’apertura di una verifica o inchiesta da parte della Regione Toscana sugli atti gestionale della Direzione Generale, che vanno contro ogni indicazione regionale in merito alla riduzione dei tempi di attesa".

 

 

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